Antitrust Ue, consultazione sui rimedi di Google: etichette per i link sponsorizzati e rinuncia a clausole d’esclusività

di Raffaella Natale |

In dettaglio le proposte di Google per sanare la propria posizione sul mercato Ue della web search. La consultazione durerà un mese.

Unione Europea


La Commissione Ue ha invitato le parti interessate a presentare le loro osservazioni sugli impegni proposti da Google per sciogliere i dubbi di sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online.

Sono quattro le questioni messe in luce da Bruxelles sulle quali la compagnia americana ha avanzato le proprie proposte (Leggi Articolo Key4biz).

 

Le parti interessate hanno un mese di tempo per presentare le loro osservazioni. Al termine della consultazione, l’Antitrust europeo si dovrebbe esprimere. Secondo quanto ha dichiarato Antoine Colombani, portavoce del Commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, la decisione dovrebbe arrivare per l’estate.

Come ha spiegato Colombani, “l’obiettivo è capire se si può arrivare alla chiusura definitiva dell’indagine antitrust”.

“Ora abbiamo proposte concrete sul tavolo che rispettano gli standard secondo noi necessari, da presentare al pubblico e da cui attendere un feedback” ha concluso Colombani, precisando che la soluzione definitiva potrebbe essere concordata dopo l’estate nel migliore dei casi.

 

L’indagine europea per sospetto abuso di posizione dominante è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Lo stesso gruppo di Redmond ha poi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.

Google viene accusata, in particolare, di mettere in cima alle query, i link ai propri servizi di ricerca verticale, quelli specializzati in settori specifici come i viaggi o i ristoranti, in modo da assicurargli un ‘trattamento preferenziale’ rispetto a quelli offerti dai concorrenti. E ancora, dell’esistenza di accordi che obbligano i siti web terzi (editori) a pubblicare in via quasi esclusiva su Google le loro inserzioni pubblicitarie e dell’esistenza di limiti contrattuali relativi alla portabilità delle campagne online su piattaforme concorrenti.

 

La Ue ritiene che “queste pratiche potrebbero arrecare pregiudizio ai consumatori, riducendo la possibilità di scelta e soffocando l’innovazione nel settore dei servizi di ricerca specializzati e della pubblicità contestuale su internet”.

 

Per rispondere a questi timori, Google ha proposto, per un periodo di cinque anni, d’etichettare i link verso i propri servizi di ricerca specializzati oggetto di un trattamento preferenziale in modo che gli utenti possano distinguerli dagli altri; separare questi link in modo graficamente chiaro (per esempio, inserendoli in un riquadro) e pubblicare i collegamenti a tre servizi di ricerca specializzati concorrenti vicino ai propri e in modo visibile; offrire ai siti web l’opzione opt-out dai servizi di ricerca specializzata di Google, garantendo che il rifiuto non comporterà la revisione del ranking nei risultati di ricerca generale; permettere ai siti di rifiutare l’uso di tutti i loro contenuti nei servizi di ricerca specializzati di Google.

 

La società americana ha, inoltre, proposto di offrire ai siti specializzati di marcare parte delle proprie informazioni in modo tale che non siano utilizzate dal motore di ricerca; di offrire agli editori di giornali un meccanismo con cui controllare le informazioni visualizzate pagina per pagina su Google News e di rinunciare ad accordi, scritti o non scritti, che li obblighino fare pubblicità contestuali esclusivamente tramite Google o agli inserzionisti di usare diverse piattaforme, anche concorrenti, per le loro campagne.

 

 

Per maggiori approfondimenti:

Market Test Notice (Art. 27(4))

Commission seeks feedback on commitments offered by Google to address competition concerns – questions and answers