Antitrust, Joaquin Almunia smentisce i rumors: ‘Nessun accordo sottobanco con Google’

di Raffaella Natale |

La Ue ha avviato il market test e pensa di prendere una decisione definitiva dopo la pausa estiva.

Unione Europea


Joaquin Almunia

L’Antitrust Ue non ha raggiunto alcun accordo con Google nell’inchiesta per sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della web search.

A smentire le indiscrezioni dei giorni scorsi, che parlavano di un’intesa tra Bruxelles e la compagnia americana, è lo stesso Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia in un’intervista rilasciata al quotidiano belga L’Echo.

Almunia ha sottolineato che non c’è alcun ‘compromesso’ col gruppo, precisando che “alcune persone sostengono che abbiamo già raggiunto un accordo con Google, ma ciò non corrisponde alla verità”.

Tuttavia, ha aggiunto Almunia, “pensiamo che le proposte avanzate da Google siano una buona base di discussione” e continuo a sostenere che “raggiungere un accordo sia la migliore soluzione possibile”.

 

Probabile che la Ue chiuda il dossier dopo la pausa estiva mentre nei prossimi giorni verrà lanciato un market test sugli ulteriori ‘rimedi’ presentati da Google davanti alle preoccupazioni espresse dagli uffici di Almunia dopo aver completato le valutazioni preliminari (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nelle proposte, che sarebbe giuridicamente vincolanti per un periodo di 5 anni, il motore di ricerca si impegna a rendere chiaramente visibile agli utenti, attraverso una speciale ‘etichettatura’, i risultati delle ricerche che promuovono propri servizi (mappe, meteo, analisi finanziarie ‘in-house’). La società evidenzierà inoltre i link ai motori di ricerca ‘verticali’ concorrenti. Il rispetto degli impegni sarà monitorato da un amministratore fiduciario.

 

E’ la prima volta che Google accetta di modificare il proprio sistema di ricerca per rispondere alle pressioni Antitrust anche se, secondo i detrattori, l’algoritmo non verrà intaccato dall’accordo e, quindi, non verrà sciolto il nodo – centrale nell’indagine europea – della illecita promozione dei propri servizi a scapito di quelli concorrenti (Leggi Articolo Key4biz).

Secondo i competitor, i ‘rimedi’ proposti da Google avranno, quindi, un impatto molto limitato sulle presunte pratiche abusive del motore di ricerca e, stando al loro giudizio, sarebbero un fallimento per l’esecutivo europeo.