Radio digitale in forte crescita, ma necessari apertura al web, soluzioni integrate e contenuti interattivi

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Stamattina a Riva del Garda grandi player industriali hanno discusso della nuova tecnologia DAB+ per la radiofonia.

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“Il Trentino è un territorio vocato all’innovazione tecnologia – esordisce Isabella Bressan, che per la Provincia autonoma di Trento ha l’incarico dirigenziale in materia di innovazione – noi siamo una piccola terra dai grandi numeri. Abbiamo 500.000 abitanti con il 70% di foreste ma una spesa in ricerca e sviluppo che supera la media europea“.

Si è aperto così stamattina con un focus sullo sviluppo del territorio trentino il convegno “The digital radio experience: Case studies on going digital” a Riva del Garda organizzato dal World DMB in collaborazione con Trentino Network e Club DAB Italia (Leggi Articolo Key4biz). Successivamente sul futuro della radio è stato evidenziato da Alexander Dehmel che questo è un mercato in continua crescita: “Nel Regno Unito sono stati venduti 20 milioni di dispositivi radiofonici e in Italia questo processo sta iniziando con 5 mila radio digitali vendute”.

 

“Tra gli investimenti territoriali più importanti rientrano sicuramente – ha proseguito Bressan – lo sviluppo della dorsale in banda ultra larga. Entro quest’anno attiveremo in fibra ottica tutte le centrali telefoniche di Telecom Italia garantendo così la possibilità di navigare a 20 Megabit a ogni famiglia ed entro il 2018 porteremo la fibra ottica in ogni abitazione”.

 

 Il Trentino è, però, anche un territorio dotato di ben 12 centri di ricerca pubblici che vengono stimolati dalla pubblica amministrazione a produrre innovazione: “Sono diversi i settori che meritano attenzione in Trentino – ha spiegato Andrea Bondi – responsabile dell’area Energy e Territorio di Trento RISE – dal turismo all’ambiente passando per la sanità. Noi stiamo lavorando nell’ottica di rendere Trento una città intelligente dotata di servizi e tecnologie capaci di salvaguardare la popolazione, per esempio attraverso il monitoraggio del transito delle merci pericolose, e consentire un utilizzo efficiente delle risorse territoriali“.

 

Sono apparsi, dunque, questi tra i motivi fondamentali che hanno spinto l’Agcom a scegliere la Provincia di Trento come terra da cui iniziare il processo di trasmissione radio in digitale.

Dal Trentino, dunque, si può partire per innovare il resto d’Italia: “Se uniamo banda larga e nuove trasmissioni digitali – ha affermato Christian Vogg, Direttore dell’EBU, European Broadcastin Union – allora nel prossimo futuro avremmo servizi diversi basati su IP. Questo porterà grandi benefici: il suono garantito dallo standard DAB+ è migliore dell’analogico, le offerte di trasmissioni sono maggiori, i servizi sul traffico e altre informazioni utili sono più dettagliati e questo garantisce maggiore sicurezza ai cittadini”.

 

Riguardo alle trasmissioni digitali, però, bisogna pensare che ci saranno degli anni di transizione. Il passaggio al digitale non è garantito da uno switch-off così c’è bisogno di una tecnologia capace di accompagnare questa fase di transizione: “Noi abbiamo pensato all’eurochip – ha proseguito Vogg– un microprocessore intelligente capace di garantire la ricezione del segnale analogico e digitale. Questo crea sicuramente un nuovo mercato da indagare. Al momento le industrie hanno già questo microchip, ora vanno semplicemente convinte di partire con la produzione“.

 

Il mercato della radio digitale è un mercato in crescita in tutta Europa: “In questo settore – ha specificato Alexander Dehmel, Consulente Marketing Senior, GfK – la Gran Bretagna detiene il record con più del 40% di radio digitali vendute pari a circa 2 milioni di dispositivi radiofonici. La Norvegia, la Danimarca, il Regno Unito e la Svizzera hanno venduto un 30% di radio digitali mentre in Italia questo processo sta iniziando ora”.

 

Il 60% dell’ascolto della radio avviene in automobile e al momento i principali produttori di automobili offrono la radio digitale di serie o come optional nelle nuove vetture. Ma quali sono i vantaggi? “Se per esempio stiamo viaggiando in automobile da Trento a Vienna – ha spiegato Hanns Wolter del Comitato Tecnico World DMB – e abbiamo a disposizione una radio digitale, avremmo la possibilità di non perdere il servizio informativo scelto con il cambio di frequenze“.

 

Il futuro della radio digitale, dunque, appare caratterizzato da una continua evoluzione: dovrà aprirsi maggiormente al web e mettere in atto nuove soluzioni integrate, garantire contenuti interattivi e adattarsi a ogni tipo di ricevitore radiofonico.

 

Sulla base di ciò hanno preso vita alcune soluzioni Aftermarket industriali: “Noi sviluppiamo diversi microprocessori per le automobili – ha riportato Giorgio Guana della PURE – per garantire maggiore confort e sicurezza. Tra questi rientrano dispositivi di ricezione della radio digitale in grado di ricevere anche lo standard americano e giapponese”.

 

Cambiare radio nella propria automobile è un’operazione che richiede, al momento, l’intervento di uno specialista, ma sono diverse le realtà aziendali, come la Fiamma S.p.A, Connects2 e Calearo Group, che stanno sviluppando dispositivi facili da usare e applicare alla propria automobile e specialmente economicamente vantaggiosi.