Che fine fanno i nostri dati dopo la morte? Google lancia nuova funzione per gestire la nostra ‘eredità’ digitale

di Alessandra Talarico |

Si potrà ad esempio scegliere di distruggere i dati dopo tre, sei o 12 mesi di inattività dell’account o semplicemente scegliere una persona di fiducia cui affidare il compito di gestire i nostri dati.

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Che fine faranno, dopo la nostra morte, i nostri Tweet, le foto che abbiamo postato su Flickr, il nostro profilo Facebook, le nostre email? È l’interrogativo forse più inquietante della moderna era delle comunicazioni digitali, in cui ogni nostro passo, emozione, pensiero viene subito condiviso in rete, è proprio il caso di dirlo, ‘ad imperitura memoria’

Per risolvere questo dilemma, Google ha annunciato una nuova funzione che permetterà agli utenti dei suoi servizi – da Gmail a YouTube, da Picasa a Google+ – di decidere cosa fare dei dati memorizzati in rete una volta che non ci saremo più

 

La nuova funzione, battezzata ‘Inactive account manager‘ spiega il product manager Andreas Tuerk sul blog del gruppo di Mountain View, “renderà più facile comunicare a Google cosa volete fare dei vostri dati quando non potrete più utilizzare il vostro account”.

“Ci auguriamo che questa nuova funzione vi permetterà di pianificare la vostra vita digitale dopo la morte in modo tale da proteggere la vostra privacy e la vostra sicurezza”, prosegue la nota.

 

Si potrà ad esempio scegliere di distruggere i dati dopo tre, sei o 12 mesi di inattività dell’account o semplicemente scegliere una persona di fiducia cui affidare il compito di gestire i nostri dati.

 

Per evitare ‘incidenti’, spiega infine Tuerk, Google invierà un sms o una mail sull’indirizzo di posta alternativo fornito dall’utente prima di prendere qualsiasi decisione sui dati dopo un certo periodo di inattività dell’account.