Cyber difesa: gli Usa ‘imitano’ la Cina con i contest per reclutare giovanissimi ‘guerrieri digitali’

di Alessandra Talarico |

Molti studenti che hanno partecipato Cyber Challenge alla George Mason University hanno ottenuto un risultato che gli esperti della difesa Usa raggiungono dopo 7-10 anni. Il problema è convincerli che lavorare per il Governo è ‘divertente’.

Stati Uniti


Cyber defense

AAA: giovani hacker cercasi per salvare la nazione dai cyber terroristi.

Con i sistemi informatici delle agenzie governative, delle aziende, le reti critiche e i media sotto attacco da parte di hacker sempre più agguerriti e a caccia di ‘segreti’ industriali e strategici, il Dipartimento della Sicurezza interna americano è partito alla ricerca di giovanissimi hacker, che mettano le loro intraprendenti menti a servizio della sicurezza nazionale.

 

Per reclutarli – solo per il dipartimento Homeland Security ne servirebbero circa 600 – gli Usa hanno pensato bene di rifarsi a quanto avviene in Cina, dove l’Esercito ogni primavera organizza delle sfide per individuare la prossima generazione di ‘guerrieri digitali’.

 

Anche gli Usa, quindi, puntano sui contest per far capire ai giovanissimi quanto sia bello mettere le loro skills a servizio del Governo.

Alan Paller è uno dei tanti esperti in sicurezza che hanno aiutato il dipartimento guidato da Janet Napolitano a organizzare il Virginia Governor’s Cup Cyber Challenge, che ha coinvolto gli alunni delle scuole superiori: negli Usa, dice, “Non ci sono programmi come quello dell’Esercito cinese, nessuno insegna queste cose a scuola. Se non risolviamo il problema saremo nei guai”, ha dichiarato al New York Times.

 

Al contest hanno partecipato 700 ragazzi provenienti da 110 scuole, ma soltanto 40 hanno superato la selezione (per qualificarsi hanno dovuto identificare password errate e ripulire le impostazioni di sicurezza) e ottenuto il diritto di accedere al Governor’s Cup Cyber Challenge alla George Mason University.

Qui, hanno affrontato lo stesso test a 5 livelli che l’esercito americano usa per esaminare i suoi esperti in sicurezza, guadagnando punti con le password craccate, segnalando vulnerabilità e penetrando negli account degli amministratori di sistema senza modificare le impostazioni o cancellare il sito, pena la squalifica.

Un terzo degli studenti che ha conseguito il Level 3, che secondo quanto ha spiegato il presidente della Governor’s Cup, Gib Godwin, si raggiunge generalmente dopo 7-10 anni d’esperienza, a conferma dell’immensa bravura e know-how dei giovanissimi hacker in erba.

 

L’idea di questi contest non è certo nuova: per anni la conferenza DefCon ha ospitato giochi come Capture the Flag, in cui si guadagnavano punti penetrando nei Pc degli avversari. L’aviazione Usa ha lanciato la gara Cyber Patriot in cui si devono contrastare le incursioni di un ‘red team’, volte a rubare dati sensibili. Allo stesso modo, il dipartimento della Difesa ha il suo Digital Forensics Challenge. Anche se il Cyber Patriot ha ‘inaugurato’ anche un’edizione per le scuole, la differenza sta nel fatto che nessuno di questi contest è stato creato per gli studenti delle superiori.

Ora, gli Usa stanno tentando di recuperare il gap, nella speranza che i ragazzi abbiano abbastanza amor patrio da decidere di aspirare a un ruolo nel settore pubblico anziché in quello privato: “Nel pubblico – ha spiegato uno dei partecipanti alla Governor’s Cup – tutto è più lento, ci sono i tagli al budget e troppa burocrazia”. Insomma non sembra una cosa molto divertente.