Lex Google: OK definitivo dalla Germania, ma la ratifica rischia di slittare in attesa che si pronunci la Ue

di Raffaella Natale |

L’ultima versione approvata oggi dal Bundesrat è molto più soft e soddisfa le richieste di editori e motori di ricerca. Escluse, infatti, le royalties per stralci molto piccoli degli articoli.

Germania


Password

Passa anche al Bundesrat la proposta di legge, nota come Lex Google, sul diritto d’autore online che assegna agli editori l’esclusivo uso commerciale dei loro contenuti digitali. Il disegno di legge, che non si estende ai cosiddetti ‘snippets’ (stralci dei testi giornalistici), dovrà essere ratifico prima che diventi legge, ma oggi ha avuto l’OK dalla Camera alta della Germania.

Lo scorso 1° marzo, le nuove norme avevano ottenuto il voto favorevole del Bundestag (Leggi Articolo Key4biz). Per completare l’iter, mancano la firma del governo e del presidente.

 

L’approvazione definitiva del testo potrebbe, però, subire un ulteriore rallentamento, in quanto la Commissione Ue ha chiesto di voler verificare se, in base a quanto previsto dai Trattati Ue, il governo tedesco era tenuto a informare gli organi comunitari. Ovvero se le norme dovevano essere presentate ad altri Stati membri perché facessero le loro osservazioni. Se così fosse, l’iter per la firma potrebbe subire uno slittamento fino a 18 mesi. E non è detto che il testo resti lo stesso.

 

Obiettivo della legge, tutelare gli editori contro il sistematico accesso ai contenuti protetti da copyright da parte dei motori di ricerca, come appunto Google, o dagli aggregatori di notizie. Una battaglia partita dalla Francia, dove la web company americana ha trovato un accordo con gli editori (Leggi Articolo Key4biz), così come ha fatto anche in Belgio, sebbene con condizioni diverse (Leggi Articolo Key4biz), e come le associazioni di categoria chiedono che si faccia anche in Italia, Svizzera e Portogallo (Leggi Articolo Key4biz).

 

La Federation of Magazine Publishers (VDZ), tra i maggiori sostenitori della proposta di legge tedesca, ritiene che gli oppositori chiederanno probabilmente al Presidente di non firmare il testo perché, a loro dire, ‘incostituzionale’, ma è difficile che la loro richiesta venga accolta.

 

La prima versione del testo era molto più severa e prevedeva che i motori di ricerca potessero pubblicare ‘stralci’ dei giornali online solo dietro pagamento delle royalties o comunque con un’autorizzazione da parte degli editori.

Le norme sono, però, state rese più soft da una Commissione parlamentare prima del voto del Bundestag.

La versione finale prevede, infatti, il diritto esclusivo a carico degli editori a commercializzare i loro prodotti o parte di questi, tranne il caso si tratti di piccoli ‘snippets’ o singole parole.

 

Modifiche che sono apparse positive a Google che avrebbe avuto serie difficoltà in Germania per il suo servizio Google News, se fosse stata mantenuta la versione originale del testo. Il parlamento tedesco ha, infatti, ritenuto che si potesse trovare una soluzione che permettesse ai motori di ricerca e agli aggregatori di notizie di linkare ai contenuti senza violare il diritto d’autore.

Anche gli editori si ritengono soddisfatti, perché la legge consentirà loro di determinare le condizioni per l’uso dei loro articoli. Vedremo adesso cosa deciderà la Commissione europea.