Cyber-war, in Corea del Sud violento attacco a Tv nazionali e banche

di Raffaella Natale |

Il governo ritiene che dietro ci sia il regime di nordcoreano che avrebbe mobilitato 3 mila esperti informatici da impiegare nella cyber-war.

Corea del Sud


Cybercrime

La Corea del Sud è stata colpita da un violento attacco informatico su larga scala che ha portato alla paralisi delle reti di diversi canali televisivi e di alcune banche. La polizia ha già aperto un fascicolo e i primi sospetti cadono sulla Corea del Nord, visto l’ulteriore inasprimento delle tensioni registratosi nell’ultimo periodo.

Un portavoce della polizia ha dichiarato che “una squadra specializzata è già al lavoro“.

 

Nel mirino degli hacker sono finite tre emittenti Tv (KBS, MBC e YTN), due compagnie assicurative e cinque banche (Shinhan Bank, Nonghyup Bank et jeju Bank), stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Yonhap.

 

Da quando il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha votato nuove sanzioni contro il regime nordcoreano, sono aumentate le minacce contro altri Paesi. In particolare, la Corea del Nord è sospettata d’aver ordinato due cyber-attacchi di grossa entità contro la Corea del Sud nel 2009 e nel 2011. A essere colpite sono sempre state le reti informatiche di amministrazioni pubbliche e istituti finanziari. In uno specifico caso, milioni di clienti di una banca non hanno potuto usare le loro carte di credito o prelevare denaro dagli sportelli automatici per una settimana.

 

Per contro, Pyongyang accusa Seul e Washington d’essere i mandanti di questi attacchi. La scorsa settimana, il regime ha denunciato una serie di cyber-attack ‘prolungati e intensi’ contro diversi siti ufficiali, tra cui quello dell’agenzia di stampa Korean Central News Agency (KCNA) e della compagnia Air Koryo.

 

Secondo le stime dell’intelligence sudcoreana, la Corea del Nord ha mobilitato circa 3 mila esperti informatici per la cyber-war.

La Corea del Sud s’è dotata di un sistema di difesa digitale per prevenire le aggressioni nordcoreane, che prevede anche una scala di rischio detta Infocon. Con l’aggravarsi delle tensioni sulla penisola coreana dopo il terzo test nucleare della Corea del Nord il 12 febbraio, il livello Infocon è aumentato, passando da 5 a 4.

 

Secondo il governo, nel 2012 la Corea del Sud è stata vittima di 40 mila attacchi, provenienti sia dall’interno del Paese che da fuori, contro i 24 mila del 2008.

 

In una recente intervista, Park Soon-Tai, responsabile delle operazioni antihacking dell’Agenzia governativa sudcoreana di sicurezza informatica, ha dichiarato che “La Corea del Sud è una superpotenza informatica con un’eccellente infrastruttura, ma resta purtroppo ancora vulnerabile” davanti attacchi virulenti come gli ultimi.