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Antitrust Ue, multa a Microsoft da 561 mln di euro. L’azienda: ‘Ci assumiamo la piena responsabilità dell’errore’

Europa


“Ci assumiamo la piena responsabilità per l’errore tecnico che ha causato il problema e per il quale abbiamo chiesto scusa. Abbiamo fornito alla Commissione una valutazione completa e sincera della situazione e abbiamo adottato misure volte a rafforzare lo sviluppo software e altri processi per evitare il ripetersi di questo errore – o qualcosa di simile – in futuro”.

Così Microsoft ha commentato la multa da 561 milioni di euro inflitta dall’Antitrust Ue sulla mancata esecuzione degli impegni sottoscritti da Microsoft nel 2009 in fatto di scelta del browser.

 

A dicembre del 2009, Microsoft si era impegnato a fornire per cinque anni nell’Area economica europea, attraverso il meccanismo di update di Windows, una “choice screen” per consentire agli utenti di Windows Xp, Windows Vista e Windows 7 di scegliere quale browser installare o aggiungere a internet Explorer.

Un’imposizione motivata dal fatto che, secondo la Ue, l’incorporazione sistematica del navigatore internet Explorer a Windows, presente sul 90% dei computer del pianeta, conferisse un vantaggio competitivo rispetto agli altri sistemi di navigazione.

 

La finestra per scegliere il browser ha debuttato a marzo 2010, ma quest’estate è emerso che un ‘errore tecnico’ legato all’aggiornamento service pack 1 (SP1) di Windows 7, rilasciato a febbraio 2011, aveva impedito di soddisfare a pieno l’impegno preso con la Ue.

Da febbraio 2011 a luglio 2012, quindi, gli utenti europei di Windows non hanno visto la choice screen.

 

Ne sono seguite scuse ufficiali e l’impegno a collaborare con l’esecutivo per risolvere immediatamente l’inconveniente.

 

Queste ‘attenuanti’, non sono bastate, tuttavia, a fermare la Commissione che per la prima volta ha deciso di sanzionare un’azienda per il mancato rispetto di impegni.

 

La ‘guerra’ a Microsoft è cominciata nel 2004, quando responsabile della concorrenza Ue era Mario Monti: da allora a oggi, la società è stata sanzionata per oltre 2 miliardi di euro.

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