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La7, Franco Bernabè: ‘L’offerta di Cairo era la migliore’. Adesso al lavoro sui dettagli

Italia


Abbattere il digital divide garantendo, a tutta la popolazione, l’accesso alla banda larga. Ecco la prima cosa che il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, chiede al nuovo governo.

“Va inoltre cambiata l’architettura informatica della pubblica amministrazione, altrimenti – ha detto Bernabè in un’intervista al Corriere della Seral’eGovernment resterà solo sulla carta”.

 

Sul futuro di La7, il presidente di Telecom Italia ha spiegato che la trattativa con Cairo Communication, “ritenuta di gran lunga la migliore“, verrà conclusa “nel più breve tempo possibile. Stiamo chiudendo gli ultimi dettagli”.

L’imprenditore piemontese è stato preferito alla fine al fondo di private equity Clessidra, che aveva messo sul piatto circa 350 milioni di euro per rilevare tutto il pacchetto di TI Media (La7, Mtv e i tre multiplex di TIMB), perché in Cda, ha ribadito Bernabè, è stata presa una decisione “nell’interesse di Telecom“.

 

A favore di Urbano Cairo ha giocato il fatto d’aver potuto proporre, in termini di prezzo, “il vantaggio derivato dall’essere gestore della raccolta pubblicitaria per la Tv”. In questo senso, ha indicato Bernabè, “la sua offerta è stata la migliore” (Leggi Articolo Key4biz).

Non considerata, invece, quella di Diego Della Valle, in cordata con altri investitori (Leggi Articolo Key4biz), perché giunta “fuori tempo massimo“.

 

Riflessione del presidente di Telecom Italia anche sui mux per il digitale terrestre, “su quelle frequenze abbiamo investito 350 milioni. Se nel 2015 verranno assegnate alla telefonia, che ne ha bisogno crescente, è verosimile pensare che lo Stato dovrà riconoscerci almeno quanto da noi speso. Nel 2011, per frequenze meno ‘pregiate’, ha incassato 3,5 miliardi”.

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