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Elezioni Lazio: ‘Banda larga e alfabetizzazione informatica nello Statuto’. Intervista ad Arturo Di Corinto

Italia


Fare del Lazio una piccola Silicon Valley dove la ricerca di base collabori con quella privata e insieme favoriscano lo spin-off di iniziative imprenditoriali da finanziare sia attraverso la Filas. Puntare sull’eHealth e l’eProcurement per ridurre sprechi e inefficienze. Sono queste alcune delle priorità di Arturo Di Corinto, candidato alle elezioni regionali del Lazio in Sinistra Ecologia e Libertà, dentro la coalizione col PD per Zingaretti presidente.

 

 

K4B. Come nasce la sua candidatura al Consiglio regionale del Lazio?

 

Di Corinto. Sono stato contattato da tre partiti diversi. Quando mi hanno chiesto la disponibilità a candidarmi per le elezioni regionali in Sinistra Ecologia e Libertà, ho accettato. Sel è dentro la coalizione col PD per Zingaretti presidente. È da questa coalizione che passa ogni ipotesi di cambiamento politico e culturale oggi nel Lazio e nel resto del paese.

 

 

K4B. Quali sono i proponimenti personali e quali le priorità? Scuola, sanità, trasparenza, servizi al cittadino o cos’altro?

 

Di Corinto. La priorità è la connettività per tutti. Io chiedo che il diritto alla connettività sia inserito nello statuto regionale insieme all’obbligo per la regione di garantire l’alfabetizzazione informatica di base a ogni cittadino del Lazio. Secondo l’articolo 117 del titolo V della Costituzione infatti “Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica… [3].” Perciò, vista l’importanza del digitale e della rete nella vita associata, abbattere il digital divide portando la banda larga ovunque nel Lazio, offrire il wi-fi gratuito in tutti i luoghi pubblici e usare le scuola chiuse per corsi di informatica e Internet li considero obiettivi (e impegni) prioritari. Per rendere effettivi i diritti bisogna però ripensare le modalità di partecipazione alla vita pubblica e garantire la trasparenza del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Perciò considero prioritario attivare piattaforme web per il bilancio partecipato, per vedere chi e cosa si vota in consiglio, e poi strumenti consultivi e decisionali per usare la conoscenza del territorio che hanno i cittadini e decidere insieme su trasporti, presidi sanitari e qualità dei beni comuni.

 

 

K4B. Politica e istituzioni locali hanno dato prova di insensibilità verso lo sviluppo digitale. Si può invertire questa tendenza almeno a livello regionale?

 

Di Corinto. Credo di sì e questo è il motivo principale per cui mi sono candidato alla Regione Lazio. È ovvio che con la sanità elettronica si possano ridurre sprechi e inefficienze. A partire dall’utilizzo dell’eProcurement per le dotazioni sanitarie. È ovvio che con la reingegnerizzazione dei servizi dell’amministrazione si riducono code, costi, e si aumenta la trasparenza del rapporto fra cittadino e amministrazione. Ma le regioni hanno potestà legislativa concorrente con lo Stato in molti settori: ordinamento della comunicazione, rapporti internazionali, commercio con l’estero, tutela e sicurezza del lavoro; professioni; ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione per i settori produttivi. Ed ha competenze specifiche anche su governo del territorio, reti e infrastrutture, energia, finanza pubblica e tributi, beni culturali, ambientali e attività culturali. Tutte cose che la leva tecnologica può fare decollare mediante gli open data, l’open source e gli open content. La stessa efficienza dei servizi regionali passa necessariamente attraverso l’apertura, la trasparenza e l’interoperabilità di ogni tipo di dato. La base di tutto questo rimane sempre l’adeguato accesso alla rete per tutti come chiede Alleanza per Internet.

 

 

K4B. Nel caso in cui la coalizioni cui appartiene si insediasse al governo regionale, quali passi proporrebbe nei primi cento giorni?

 

Di Corinto. Il primo è il rifinanziamento della legge per il Reddito Minimo garantito di 600 euro a ogni cittadino. La seconda è l’attribuzione dei 317 immobili regionali a piccole società e cooperative per il coworking e il co-housing; la terza è l’attivazione di Lazioleaks: un applicativo web per denunciare corruttele e malversazioni nella Regione sull’esempio di Wikileaks.

 

 

K4B. E quale impegno di legislatura?

 

Di Corinto. L’impegno di legislatura è portare il broadband in tutta la regione entro il 2015 attraverso interventi di project financing e investimenti delle banche di sviluppo. Riformare le competenze di Lait, la società di informatica in house regionale, valorizzando le competenze interne e tagliando rami improduttivi. Fare del Lazio una piccola Silicon Valley dove la ricerca di base collabori con quella privata e insieme favoriscano lo spin-off di iniziative imprenditoriali da finanziare sia attraverso la Filas (da rinnovare profondamente), che con capitali di rischio, e decidendo con le municipalità dove e come allocare le risorse prodotte.

 

 

K4B. E se la coalizione rinnovasse il tradizionale distacco della politica nei confronti dello sviluppo e dell’economia digitale?

 

Di Corinto. Lo farebbe a proprio rischio, c’è molto consenso intorno alle nostre proposte. Il mio programma elettorale è stato scritto collettivamente in rete da cittadini ed esperti ed è tuttora online, modificabile su www.openlazio.it. Si troverebbero l’opinione pubblica contro. Ma sono fiducioso. Il presidente Zingaretti è molto attento a queste tematiche. Ad esempio il tema della virtualizzazione delle aree museali e archeologiche per la promozione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, digitalizzato e in mobilità è un tema molto sentito. La nostra regione ha degli importanti attrattori culturali e vive di turismo. Lo stesso vale per la produzione creativa della regione – soprattutto nell’audiovisivo – che necessita di interventi strutturali e di maggiori finanziamenti.

 

 

K4B. Cosa chiede all’opinione pubblica e agli addetti ai lavori?

 

Di Corinto. Di non far mai mancare la loro capacità di proposta e controllo. Solo se i cittadini si impegnano a seguire la politica e l’operato dei loro rappresentanti potremo evitare i disastri del passato. Anche per questo voglio le webcam in consiglio. Tutti devono sapere e partecipare.

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