La7, Cairo pagherà 1 mln di euro ma tratta su tre garanzie

di Raffaella Natale |

Che fine ha fatto l’offerta di Europa 7, perché il Cda di Telecom Italia non l’ha discussa?

Italia


Urbano Cairo

Entro fine settimana dovrebbe essere definito in tutte le sue parti l’accordo di acquisizione di La7 da parte della Cairo Communication.

Urbano Cairo, secondo indiscrezioni di stampa, starebbe trattando su tre garanzie: i dipendenti (i sindacati si sono già mobilitati), la pubblicità e lo sconto sulle frequenze.

 

In merito al personale di La7, al momento 477 persone inclusi i giornalisti, l’imprenditore piemontese vorrebbe che venisse in parte assorbito da Telecom Italia per rendere più leggero il piano di ristrutturazione e rilancio dell’emittente televisiva.

 

Cairo starebbe, inoltre, trattando sugli investimenti pubblicitari garantiti da Telecom Italia a La7. Si tratta di circa 15-16 milioni di euro, che però l’operatore tlc vorrebbe ridurre a circa 5-6 milioni.

 

Infine, La7 utilizza i multiplex per il digitale terrestre di TI Media Broadcasting (TIMB) e con la cessione, Cairo dovrà pagare un affitto a Telecom e ha chiesto un forte sconto su cui è in corso il confronto.

 

Per Mediobanca, advisor di Telecom Italia nell’operazione, Cairo conosce molto bene La7, con cui aveva un accordo blindato fino al 2019 per la raccolta pubblicitaria, per cui potrebbero esserci sinergie con le riviste del gruppo e l’imprenditore ha, inoltre, dato buona prova come ristrutturatore.

 

Secondo IlSole24Ore, Cairo pagherà a Telecom 1 milione di euro per rilevare La7 e non l’euro simbolico di cui aveva parlato finora lo stesso giornale (Leggi Articolo Key4biz). In cambio riceverà una società con un patrimonio netto di circa 145 milioni di euro.

Secondo i rumors, prima di passare a Cairo, La7 dovrebbe realizzare un aumento di capitale di 95 milioni di euro. TI Media rinuncerebbe poi a 63 milioni di crediti che vanta nei confronti della Tv, la quale azzererebbe così il debito, passandoli al patrimonio netto.

TI Media a sua volta beneficerà della rinuncia ai crediti vantati nei suoi confronti da Telecom Italia. Parliamo di 260 milioni di euro che sono pari all’intero indebitamento netto della holding.

 

In tutto questo, IlSole24Ore, si chiede anche che fine abbia fatto l’offerta vincolante di Europa 7 consegnata a Telecom a inizio mese, che riguardava solo l’emittente televisiva e quindi in concorrenza con quella di Cairo, visto che Clessidra mirava all’intero perimetro di TI Media (Leggi Articolo Key4biz). Il Cda del 18 febbraio non ne ha proprio discusso, nonostante qualche giorno prima l’advisor di Francesco Di Stefano, Borghesi Advisory, avesse incontrato quelli di Telecom per discutere del piano industriale di Europa 7.

A questo c’è da aggiungere, scrive sempre il quotidiano finanziario, che “diversi ambienti, vicini al centrosinistra, si sono entusiasmati per la manifestazione d’interesse di Diego Della Valle” e “nessuno ha speso una parola a favore dell’offerta vincolante di Centro Europa 7, che pure ha combattuto diverse battaglie giuridiche per il pluralismo e la concorrenza nel settore televisivo”.

Come dimenticare che Europa 7 ha iniziato le sue trasmissioni nel maggio 2010, dopo una battaglia durata 11 anni per l’assegnazione delle frequenze vinte nella gara del 1999, quando si era piazzata settima, davanti a Rete4? (Leggi Articolo Key4biz)