Antitrust, Joaquin Almunia: ‘Stiamo ancora studiando le proposte di Google’

di Raffaella Natale |

Gli uffici alla Concorrenza di Bruxelles sono al lavoro da tre settimane sulle contromisure avanzate dalla compagnia americana. Se la Ue decidesse di respingerle, la multa potrebbe essere molto salata.

Unione Europea


Joaquin Almunia

La Commissione Ue è ancora al lavoro sui ‘rimedi’ proposti da Google nell’ambito dell’indagine per sospetto abuso di posizione dominante.

Lo ha dichiarato stamani il Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, informando: “Stiamo esaminando gli impegni proposti dalla compagnia per rimediare ai problemi di concorrenza che abbiamo individuato“.

Il Commissario non è, tuttavia, entrato nel merito dei ‘rimedi’ che Google avrebbe indicato a Bruxelles che aveva tempo fino a gennaio per avanzare delle proposte ed evitare le sanzioni (Leggi Articolo Key4biz).

 

Stando alle indiscrezioni riportate da AllThings, le contromisure di Google sarebbero molto simili a quelle accolte dall’Antitrust USA (Federal Trade Commission), che aveva aperto un dossier simile a quello europeo riguardante sempre il mercato dei motori di ricerca.

Un accordo, però, criticato da molti osservatori che lo hanno definito ‘troppo annacquato’.

 

Secondo una fonte, in quello presentato a Bruxelles non viene affrontata la questione dei brevetti mentre, a differenza di quello con la FTC, sono state probabilmente inserite delle istruzioni per migliorare i risultati di ricerca, etichettando in modo chiaro i propri servizi (l’aspetto più controverso del dossier).

 

La Commissione ha avviato le indagini su Google nel novembre 2010, dopo aver ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. In seguito se ne sono aggiunte altre, tra cui quella del gruppo di Redmond nel 2011.

 

La Commissione europea accusa Google di mettere in cima ai risultati di ricerca i link ai propri motori ‘verticali’, quelli specializzati in settori specifici come i viaggi o i ristoranti, in moda da assicurare un ‘trattamento preferenziale’ rispetto a quelli concorrenti.

Lo scorso luglio, la società americana ha inviato la prima lista di ‘rimedi’, ma a dicembre la Ue ha dato alla compagnia ulteriore tempo per avere “impegni dettagliati’, riconoscendo, però, che “le divergenze sono state sostanzialmente ridotte” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Se le nuove contromisure di Google saranno considerate soddisfacenti, la Ue chiuderà il dossier, diversamente il gruppo di Mountain View rischia una multa che potrebbe arrivare fino al 10% del suo fatturato globale annuo, che per il 2012 ammonta a 50 miliardi di dollari.