Più spettro per tutti nella banda 700 MHz. Neelie Kroes: operatori e broadcaster superino le divergenze e ‘pensiono europeo’

di Alessandra Talarico |

Il Commissario Ue Neelie Kroes, partecipando a Bruxelles alla conferenza del Radio Spectrum Policy Group (RSPG) ha sottolineato che non bisogna credere a chi sostiene che internet cannibalizzerà la Tv: c’è bisogno che i due settori si sostengano a vicenda

Europa


Neelie Kroes

Lo spettro radio è una risorsa finita e preziosa di cui la Ue deve assolutamente massimizzare il valore, per garantire il sostegno ai nuovi servizi che su di esso poggiano.

Già oggi, solo in Europa, lo spettro radio supporta 3,5 milioni di posti di lavoro e attività economiche per oltre 250 miliardi di euro all’anno, compresi i servizi a banda larga senza fili.

Ma l’Europa – fino a pochi anni fa leader delle tecnologie wireless – sta perdendo colpi rispetto alle altre economie avanzate, soprattutto quelle asiatiche. Basti pensare ad aziende come Samsung, Huawei, HTC: se fino a poco tempo fa Nokia guidava la classifica mondiale dei produttori di cellulari, oggi 8 dei principali vendor non sono europei e alcuni dei dispositivi più usati, incluso l’ultimo iPhone, non sono compatibili le frequenze usate nella Ue.

 

Il Commissario Ue Neelie Kroes, partecipando a Bruxelles alla conferenza Radio Spectrum Policy Group (RSPG) ha sottolineato che il successo o il fallimento nel wireless non avviene per caso: “una disponibilità di spettro frammentata vuol dire un mercato frammentato. Ma lo spettro del dividendo digitale – che permette un roll-out a buon mercato e un’ampia copertura – è attualmente utilizzato solo in alcuni Stati membri. E, in media, i governi nazionali hanno assegnato solo il 65% dello spettro armonizzato. Ciò vuol dire occasioni mancate per milioni di cittadini”.

 

Ma vuol dire anche “meno opportunità per le aziende, meno ricavi, meno scelta per gli utenti e prezzi più alti”, con gravi ripercussioni sull’economia Europea nel suo complesso, che mancherà di sfruttare i vantaggi della crescita del traffico dati mobile, di Internet delle cose, del cloud.

“Il wireless e la realizzazione del mercato unico digitale svolgono un ruolo centrale in tutti questi aspetti”, ha aggiunto la Kroes, soffermandosi quindi sul taglio nel budegt Ue dei fondi destinati alla banda larga.

 

Il Piano Connecting Europe Facility “avrebbe generato investimenti per decine di miliardi di euro e collegato decine di milioni di case. Questo investimento in avrebbe creato le basi per un’economia competitiva e avrebbe rimborsato i contribuenti, con gli interessi”.

Tagliare quei fondi è stato un grave errore che l’Europa non poteva permettersi, non in questo momento: “…ma, qualunque sia l’esito finale delle negoziazioni, rimango determinata a portare la banda larga a tutti – e determinata ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per farlo”, ha detto ancora.

 

La Commissione andrà dunque avanti con altri provvedimenti, con l’obiettivo di trovare 1200 megahertz di spettro radio per la banda larga senza fili e di incoraggiare l’uso condiviso dello spettro radio.

Per raggiungere questo obiettivo bisogna innanzitutto rimuovere le barriere all’armonizzazione dello spettro 700 MHz a livello internazionale.

Tali frequenze sono pregiatissime e, come richiesto dalla Commissione europea e dalla conferenza mondiale di Ginevra del 2012 nell’ambito dello sviluppo dell’agenda digitale, a partire dal 2015 dovranno essere disponibili anche per la banda larga wireless e non solo per la Tv. Formalmente questa decisione non obbliga i Paesi a togliere risorse alle tv, per ora, ma è una premessa perché si vada in quella direzione.

La Ue ha già dato mandato al CEPT per sviluppare le condizioni tecniche perchè questo avvenga e questo sarà uno dei temi alla prossima conferenza ITU del 2015. Ma i broadcaster si oppongono.

Ecco perchè, secondo Kroes, bisogna dialogare con l’industria mobile e i broadcaster per l’uso a lungo termine della banda UHF e possibilmente anche VHF.

 

Non bisogna credere a chi sostiene che internet cannibalizzerà la Tv: c’è bisogno di tutte e due i settori che possono sostenersi a vicenda: “Internet offre ai broadcaster una nuova piattaforma, una nuova possibilità per offrire servizi di qualità, on demand e interattivi e la visione di quei contenuti è uno dei principali driver della banda larga, inclusa quella wireless”.

 

Bisogna, insomma, cambiare modo di pensare, avere una ‘visione comune’ per essere sicuri di stare andando in una direzione comune che è quella del rafforzamento dell’ecosistema digitale europeo.

“Il nostro obiettivo è quello di raggiungere un accordo politico e di dare certezza regolamentare, valutando la necessità di ristrutturazione dei settori, della migrazione e della gestione dello spettro prima di assegnare la banda 700 Megahertz ai sistemi mobili”, ha concluso Kroes, sottolineando la necessità di guardare alle “opportunità di domani e non ai poteri di ieri” e di pensare “veramente europeo” senza frenare e strangolare la crescita prima di farla partire.