LTE: troppi paesi Ue in ritardo sull’assegnazione delle frequenze 800 MHz. Diffusione ferma all’1%

di Alessandra Talarico |

L’Italia, la Francia, la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi e altri 4 paesi hanno già assegnato le frequenze del cosiddetto ‘dividendo digitale’. Altri, tra cui la Spagna e il Regno Unito, prevedono l’allocazione delle risorse entro giugno.

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La mancata assegnazione, in molti Paesi Ue, dello spettro del dividendo digitale sta ostacolando il decollo dei servizi mobili LTE in Europa. È quanto afferma uno studio di Wireless Intelligence di cui dà notizia il sito TotalTele.com.

 

Gli analisti di Wireless Intelligence ritengono che i ritardi nell’assegnazione delle frequenze 800 MHz in diversi paesi Ue impediscono agli operatori di garantire la copertura al di fuori dei principali centri urbani ed è per questo che l’LTE rappresenta al momento solo l’1% delle connessioni mobili nella Ue.

 

L’Italia, la Francia, la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi e altri 4 paesi hanno già assegnato le frequenze del cosiddetto ‘dividendo digitale’. Altri – tra cui la Spagna e il Regno Unito, hanno avviato le procedure per l’asta e prevedono l’allocazione delle risorse entro la prima metà di quest’anno, disattendendo quanto previsto dal Radio Spectrum Policy Programme (RSPP) della Commissione europea, in base al quale la banda 800MHz avrebbe dovuto essere resa disponibile per i servizi a banda larga mobile dal 1° gennaio 2013.

 

I paesi che non riusciranno a rispettare la deadline Ue sono in tutto 18, pari al 48% delle connessioni mobili.

 

Le previsioni di Wireless Intelligence, quindi, sono a tinte fosche: “entro il 2017, meno del 20% delle connessioni mobili sarò passato all’LTE”, stima l’analista Joss Gillet.

 

Tra gli ostacoli che hanno causato il ritardo dell’assegnazione del dividendo digitale, i Paesi hanno indicato le interferenze con la Tv digitale, l’uso delle frequenze per scopi militari e la mancanza di piani d’investimento nel settore.

 

Di conseguenza, la maggior parte dei servizi LTE utilizzeranno in Europa le bande 1800 MHz e 2.6-GHz.

 

Attualmente, infatti, le frequenze 1800MHz sono quelle più diffuse, utilizzate nel mondo da 41 operatori in 29 paesi.