Bilancio Ue 2014-20: accordo in salita. Anche Anitec contro i tagli ai finanziamenti della banda larga

di Alessandra Talarico |

Cristiano Radaelli, ‘il taglio del 25% degli investimenti è per noi insostenibile. Deprimerebbe la crescita economica e aggraverebbe la situazione di ritardo nella possibilità dei cittadini di accedere alle connessioni a larga banda’.

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Nella difficilissima partita che si sta giocando a Bruxelles per trovare un accordo sul bilancio pluriennale Ue 2014-20 a fare le spese del braccio di ferro tra l’asse anglo-tedesco (deciso a ottenere dei tagli) e quello italo-francese (che chiede di blindare il budget per poter investire e risollevarsi dalla crisi) potrebbero essere proprio i fondi destinati alle infrastrutture.

Sembra infatti che la nuova bozza del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy – che prevede tagli del 25% – colpisca proprio i fondi destinati al piano CEF sugli investimenti nei settori dei trasporti, dell’energia e della banda larga, che passerebbero da 40 miliardi a meno di 20 miliardi.

 

La Commissione europea aveva proposto inizialmente un aumento del 5% del contributo degli Stati membri, a 1.045 miliardi di euro. A novembre, la cifra è stata però ridimensionata a 973 miliardi e nuovi tagli si profilano all’orizzonte, per tentare in extremis di evitare il fallimento anche di questo nuovo vertice.

Secondo fonti diplomatiche, Van Rompuy potrebbe ridurre questa cifra a 957 miliardi di euro, portando a 905 miliardi – pari all’1% del PIL europeo – il tetto massimo per le spese effettive (che verrebbe, quindi, ridotto di 30 miliardi), per soddisfare le richieste del Regno Unito, secondo cui “un budget sempre più grande non è la risposta giusta alle sfide europee”.

Le voci più colpite sarebbero pertanto quelle relative alle spese infrastrutturali – per le quali la Commissione aveva proposto uno stanziamento di 50 miliardi di euro (dei quali 9,2 miliardi di euro per la banda larga) – e le risorse per l’occupazione giovanile.

 

Contrari a questi tagli, che provocherebbero un ulteriore ritardo nello sviluppo di reti ad alta velocità a banda larga, colpendo la crescita economica e l’industria, le associazioni europee del settore delle telecomunicazioni: dopo l’appello di ETNO (Leggi articolo Key4biz) oggi fa sentire la sua voce anche Anitec.

Per il presidente Cristiano Radaelli, “il taglio del 25% degli investimenti proposto da Van Rompuy è per noi insostenibile…avrebbe un effetto di ulteriore depressione sulla crescita economica e aggraverebbe la situazione di ritardo nella possibilità dei cittadini di accedere alle connessioni a larga banda”.

“Ribadiamo l’importanza fondamentale della larga banda per supportare gli obiettivi di sviluppo previsti per l’Europa dall’implementazione dell’Agenda Digitale”, aggiunge Radaelli, che in nome dell’associazione che raggruppa le aziende informatiche, di telecomunicazione e di elettronica di consumo, chiede “al Governo italiano attuale e alle forze politiche in campo per la prossima tornata elettorale di supportare la conferma degli investimenti previsti per la connettività digitale, come leva fondamentale per lo sviluppo economico del nostro Paese e dell’Europa”.