La7: Europa 7 mette all’angolo Cairo, ma a Telecom Italia quanto conviene vendere?

di Raffaella Natale |

I piccoli azionisti di Asati chiedono con forza al board di non disfarsi della Tv: ‘E’ il terzo polo tv’.

Italia


Francesco Di Stefano

La Borsa continua a premiare TI Media (a fine seduta +2,19%) sulla scia delle voci che riguardano la cessione e in attesa del Cda di domani di Telecom Italia dove con ogni probabilità slitterà nuovamente la decisione sul polo tv, specie dopo l’entrata in corsa di Europa 7.

 

In ambienti finanziari circola, infatti, la notizia che la scorsa settimana l’imprenditore Francesco Di Stefano avrebbe presentato un’offerta vincolante solo per le emittenti televisive. Una proposta, quindi, alternativa a quella di Urbano Cairo che, come Di Stefano, punta solo a La7 e Mtv.

 

A Telecom Italia serve, quindi, più tempo, per valutare la nuova offerta e quelle ritoccate di Cairo e Clessidra, il fondo di private equity di Claudio Sposito interessato all’intero perimetro di TI Media, ma che sul piatto avrebbe messo solo 350 milioni di euro. Troppo poco per i vertici di Telecom.

 

E mentre il Cda è ancora indeciso se vendere tutto il pacchetto o tenere la società delle torri TIMB e i suoi multiplex e cedere solo gli asset televisivi, considerati ormai ‘no core’ dai principali azionisti, prende piede l’ipotesi, caldeggiata dal presidente Franco Bernabè, di rinviare di almeno due anni la vendita di La7 (Leggi Articolo Key4biz)

 

Posizione, quella del numero uno di Telecom, che trova dalla sua Asati, l’associazione dei piccoli azionisti, che invita a non vendere la Tv.

In una lettera ai vertici e al board del gruppo, il presidente dell’associazione, Franco Lombardi, sottolinea che “non è opportuno venderla” perché “è il terzo polo Tv, con audience in crescita e struttura dei costi migliorabile. La vendita a soggetti in possibile conflitto d’interessi con gli azionisti di controllo, non solo non porta benefici finanziari, ma anzi potrebbe comportare effetti negativi ed esuberi“.

 

E’ difficile, quindi, che domani venga presa una decisione importante e definitiva sulla cessione come ad esempio avviare una trattativa in esclusiva con Cairo: la società di raccolta pubblicitaria anche di La7 (con accordo blindato fino al 2019)  avrebbe offerto 100 milioni di euro, ma chiederebbe lo stralcio dei debiti, l’affitto delle frequenze a condizioni di favore e 90 milioni di euro di iniezione di capitale. Specie ora che si è fatto avanti un nuovo pretendente anche se Di Stefano preferisce non commentare l’indiscrezione.

 

Europa 7 ha iniziato le trasmissioni nel maggio 2010, dopo una battaglia durata 11 anni per l’assegnazione delle frequenze vinte nella gara del 1999, quando si era piazzata settima, davanti a Rete4 (Leggi Articolo Key4biz).

 

Gli analisti di Kepler in una nota sostengono che “Non c’è stata alcuna rivelazione sul prezzo offerto da Centro Europa 7, però, l’offerta, da un punto di vista industriale, sembra essere favorita rispetto all’offerta alternativa di Cairo Communication che comprerebbe La7 solo a un prezzo simbolico senza sostenere le sue perdite nel 2012-2013 e con un minimo di garanzie in termini di raccolta pubblicitaria dal gruppo Telecom Italia”.

 

Gli analisti confermano, quindi, il rating reduce su TI Media con un prezzo obiettivo a 0,08 euro anche perché la raccolta pubblicitaria di La7 è in calo a causa del difficile mercato televisivo italiano e la quota di audience è deludente nonostante i maggiori costi sostenuti per sostenerla e per riposizionare Mtv Italia.