Dell, affare fatto. Accordo su delisting da 24,4 miliardi di dollari. Da Microsoft assegno da 2 miliardi

di Alessandra Talarico |

Michael Dell e Silver Lake pagheranno agli azionisti 13,65 dollari per ogni azione in loro possesso, un premium di oltre il 10% rispetto alla chiusura dell’11 gennaio.

Stati Uniti


Michael Dell

Affare fatto! Dell, il colosso informatico fondato 30 anni fa e attualmente terzo produttore mondiale di Pc, sarà venduta al fondatore Michael Dell, al fondo Silver Lake Partners, affiancato da Microsoft.

La società di Redmond ha messo sul piatto 2 miliardi di dollari.

 

Il buyout da 24,4 miliardi di dollari orchestrato da Dell, se completato, sarà la più importante privatizzazione dallo scoppio della crisi finanziaria dopo quella di Hilton Worldwide da 26 miliardi di dollari e la maggiore mai effettuata nel comparto tecnologico: Michael Dell e Silver Lake pagheranno agli azionisti 13,65 dollari per ogni azione in loro possesso, un premium di oltre il 10% rispetto alla chiusura dell’11 gennaio, il giorno precedente al diffondersi dei rumors sull’operazione di privatizzazione (Leggi articolo Key4biz) e di oltre il 37% sulla media dei tre mesi precedenti.

 

Il titolo è stato già sospeso dal Nasdaq.

 

L’accordo, approvato all’unanimità dal board entra ora nel cosiddetto periodo ‘go-shop’ durante il quale la Special Committee, formata per effettuare una valutazione indipendente dell’offerta, insieme a Evercore Partners, valuterà eventuali proposte alternative.

 

Per Michael Dell, scrive il Financial Times, questo buyout rappresenta “una delle scommesse più ambiziose della sua carriera”: la sua quota in Dell, pari al 16% del capitale (valore, 3,8 miliardi di dollari), rappresenta circa un quarto della sua fortuna, stimata in 16 miliardi di dollari e raddrizzare.

La società, che fondò nel 1984 quando aveva appena 19 anni,  venne quotata 4 anni dopo, con una capitalizzazione di 85 milioni di dollari. Negli anni ’90, l’azienda divenne sinonimo di personal computer e nel 2005 la capitalizzazione era giunta a 55 miliardi di dollari.

Dal 2007 a oggi, tuttavia, le azioni hanno perso la metà del loro valore: la società non si adeguata con prontezza alle nuove tendenze in fatto di tablet e cloud computing e ha perso terreno nei confronti dei concorrenti come HP e Lenovo.

 

In seguito alla finalizzazione del buyout, Dell resterà presidente e Ceo dell’azienda e manterrà una partecipazione rilevante, contribuendo alla nuova società sia con azioni che con contanti.

 

Anche per Microsoft si tratta di una bella scommessa, volta innanzitutto a mantenere competitiva Dell – uno dei suoi principali partner hardware – e quindi salvaguardare il proprio sistema operativo.

In una nota, la società di Redmond ha sottolineato di essere impegnata “nella successo a lungo termine di tutto l’ecosistema Pc” e di voler “investire in diversi modi per costruire quell’ecosistema nel futuro”.

“Siamo in un’industria in costante evoluzione e come sempre continueremo a cercare nuove opportunità per sostenere i partner che si impegnano per innovare le attività, i dispositivi e i servizi i basati sulla piattaforma Microsoft”, conclude la nota.

 

 

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