Tlc: firmato il rinnovo del contratto nazionale. Aumenti e maggiori tutele per i lavoratori dei call center

di Alessandra Talarico |

Dopo oltre un anno di trattative, il rinnovo introduce specifiche garanzie circa i requisiti che dovranno avere le società appaltatrici e al contempo fissa precise regole che dovranno essere seguite in caso di crisi occupazionali derivanti da cambio di ap

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Dopo una lunga trattativa durata oltre un anno, è stato finalmente siglato stamani l’accordo di rinnovo del CCNL della Filiera delle Telecomunicazioni per il triennio 2012-2014.

L’accordo, che riguarda circa 160.000 dipendenti, è stato sottoscritto da Assotelecomunicazioni-ASSTEL e dalle organizzazioni sindacali SLC/CGIL, FisTel/CISL e UILCOM/UIL dopo quella che è stata la trattativa più lunga nella storia del Ccnl dal 2000, anno in cui Confindustria e sindacati vollero dare specifica regolamentazione al settore, in via di liberalizzazione.

 

Il nuovo contratto prevede aumenti a regime di 135 euro al 5° livello, con un recupero del pregresso (una tantum) pari a 400 euro, e nuove clausole sociali di difesa occupazionale per i lavoratori dei call center. Vengono inoltre introdotte nuove regole per gli appalti, che rafforzano – spiega Asstel – i principi di legalità ed eticità alla base della gestione dei relativi contratti.

In particolare, chiarisce Uilcom-Uil, vengono introdotte specifiche garanzie circa i requisiti che dovranno avere le società appaltatrici e al contempo fissate precise regole che dovranno essere seguite in caso di crisi occupazionali derivanti da cambio di appalto, con il pieno coinvolgimento dei committenti per gestire la soluzione di tali problemi.

 

Il nuovo contratto, che ha durata triennale, introduce inoltre nuove previsioni per l’applicabilità, specie nei Customer Care, di flessibilità finalizzate a contrastare la crisi e favorire opportunità di sviluppo.

Questo per permettere una maggiore tenuta per le strutture dei call center che in sostanza adattano le specificità dell’organizzazione del lavoro con l’orario di lavoro dei part-time a fronte di una clausola specifica che impegna le aziende al consolidamento di un orario di lavoro maggiore, che significa quindi una maggiore retribuzione per il lavoratore.

Entro giugno, si valuterà inoltre se una parte degli aumenti possono essere detassati come prevede l’accordo sulla produttività.

 

Il precedente contratto era scaduto il 31 dicembre 2011 e, dopo un anno di difficili negoziati, si è giunti a un accordo che sembra aver soddisfatto sia Asstel che le organizzazioni sindacali. Sul fronte industria, Asstel definisce “molto importante il risultato del confronto con le organizzazioni sindacali di categoria, sicuramente in linea con la caratteristica di grande equilibrio tra esigenze produttive e diritti dei lavoratori che ha da sempre caratterizzato contratto nazionale delle Tlc”.

 

Per il Segretario Generale della Uilcom-Uil, Bruno Di Cola, “l’intesa raggiunta chiude un periodo di lunga vacanza contrattuale, raggiunge un buon livello di regole sul capitolo appalti e relative clausole sociali di salvaguardia, dà risposte ai lavoratori sul piano economico ed apre infine la strada anche al rinnovo della contrattazione di secondo livello ed alla definizione dei premi di risultato nelle aziende dove gli accordi sono scaduti”.

 

Vito Vitale della Fistel-Cisl ha quindi sottolineato che “il risultato raggiunto è molto importante per il futuro del settore poiché coniuga flessibilità e garanzie occupazionali, oltre al consolidamento dell’aumento orario per i part time. L’incremento salariale fa recuperare ai lavoratori del settore il potere di acquisto del salario in un momento difficile per l’economia del Paese e per il reddito delle famiglie”.