TI Media, La7 a Urbano Cairo? ‘No comment’ dell’imprenditore

di Raffaella Natale |

La cessione a Cairo permetterebbe a Telecom Italia di dismettere i soli asset no core e mantenere invece la società delle torri TIMB, che rappresenta un più interessante business.

Italia


Urbano Cairo

Si fanno sempre più insistenti i rumors sull’acquisto di La7 da parte di Cairo Communication. Il presidente Urbano Cairo preferisce, però, trincerarsi dietro un “No comment“, aggiungendo: “Non ho mai rilasciato dichiarazioni in merito, né lo farò ora”.

Proprio questa mattina sono uscite indiscrezioni che davano per sicura l’acquisizione di La7, La7d e del 51% di Mtv da parte dell’editore.

 

Per avere informazioni certe bisognerà attendere il 7 febbraio, data del prossimo Cda di Telecom Italia, quando verranno valutate le offerte di Cairo e Clessidra, le uniche rimaste in lizza.

 

Quest’ultima avrebbe messo sul piatto 330 milioni di euro per rilevare tutta TI Media, quindi le due emittenti televisive e la società delle torri TIMB. Una cifra considerata, però, al di sotto delle aspettative di Telecom che da questa vendita spera di incassare almeno 400 milioni.

 

L’imprenditore piemontese offrirebbe, invece, 100 milioni di euro ma avrebbe chiesto alla telco di farsi carico del debito del 2012 (52 milioni di euro) e del 2013 (circa 30 milioni). Una possibilità che oggi l’azienda telefonica sembra considerare, insieme al versamento di una dote finanziaria di circa 50 milioni di euro (sotto forma di prestito soci infruttifero). Cairo, che già accoglie la pubblicità per La7 a un minimo garantito di 126 milioni di euro l’anno (contratto che scadrà nel 2019), assorbirebbe quasi tutti i dipendenti delle due emittenti televisive.

 

L’offerta di Clessidra prevedrebbe, invece, l’accollo da parte di Telecom di 150 dipendenti, oltre che dei 120 milioni di perdite e di metà del debito.

 

Cedere le sole emittenti Tv a Cairo potrebbe essere la giusta soluzione per Telecom Italia, che dismetterebbe asset considerati no core per il proprio business, mantenendo invece nel perimetro la società delle torri TIMB.

Ti Media Broadcasting ha buone possibilità di crescita, senza considerare che Telecom potrebbe in futuro riconvertire le frequenze televisive per i servizi di banda larga mobile, che sul mercato farebbero la differenza, eccome.