Spettro radio: Microsoft lancia Osservatorio europeo per favorire uso più dinamico delle risorse

di Alessandra Talarico |

Microsoft vuole garantire che i regolatori abbiano un quadro esaustivo sull'uso dello spettro radio. Premessa essenziale per poter apportare modifiche significative alla legislazione verso un approccio più ‘dinamico’ alla gestione della frequenze.

Europa


White Spaces

Microsoft ha lanciato ieri il suo European Spectrum Observatory a Bruxelles, con l’obiettivo di fornire ai regolatori un quadro il più possibile accurato di come viene attualmente usato lo spettro radio e fornire indicazioni per un uso più efficace di questa importante risorsa, essenziale per l’ulteriore sviluppo dei servizi a banda larga mobile.

 

L’Osservatorio si trova nel Cloud and Interoperability Centre di Bruxelles e si aggiunge a quelli già operativi a Redmond e a Seattle.

 

“Ogni giorno il numero di dispositivi mobili collegati a internet si avvicina al miliardo. Lo spettro radio attualmente disponibile per la connessione wireless è sempre più ristretto, con i punti di accesso e le stazioni base sempre più sovraccariche e i prezzi per i consumatori in aumento”, spiega la società, in una nota.

 

La società sta esplorando i metodi per migliorare l’uso dello spettro da oltre un decennio, esaminando l’utilizzo dei cosiddetti white spaces (gli spazi non utilizzati tra le frequenze Tv) o cercando modi per misurare quanto è effettivamente utilizzato lo spettro assegnato.

A giugno del 2011, la società ha avviato dei test in Gran Bretagna per capire in che modo lo spettro radio non utilizzato per le trasmissioni Tv terrestri possa essere usato per le reti a banda larga mobile.

 

Partendo dalla convinzione – su cui concordano anche la maggior parte dei responsabili politici – che l’attuale scarsità di spettro sia determinata dai metodi di allocazione usati finora, Microsoft vuole insomma garantire che i regolatori abbiano un quadro esaustivo sull’uso dello spettro radio. Premessa essenziale per poter apportare modifiche significative alla legislazione verso un approccio più ‘dinamico’ alla gestione della frequenze.

 

E l’uso dei white spaces rappresenta la prima opportunità per utilizzare le risorse di spettro in maniera dinamica e per estendere la banda larga mobile nelle comunità più svantaggiate a costi contenuti, affrontando al contempo la rapida proliferazione di dispositivi e applicazioni M2M.

 

L’obiettivo del centro di Bruxelles è dunque quello di raccogliere e analizzare i dati e dare informazioni precise su quali bande di frequenza sia più appropriato estendere la condivisione delle frequenze. Una questione, questa, su cui sta lavorando anche la Commissione europea, che lo scorso autunno ha lanciato una strategia volta ad affrontare la crescita esponenziale del traffico sulla rete mobile e senza fili, consentendo alle tecnologie wireless, fra cui la banda larga, di condividere l’uso dello spettro radio (Leggi articolo Key4biz).