eSecurity, gli USA si dotano di un Cyber Command: 4.900 uomini per contrastare le minacce che arrivano dal web

di Raffaella Natale |

La notizia a poche ore dal nuovo attacco di Anonymous al sito di un’agenzia governativa, per ‘vendicare’ la morte di Aaron Swartz. Presto potrebbero essere pubblicate ‘informazioni scottanti’ su giudici USA.

Stati Uniti


Cybercrime

Il Dipartimento di Giustizia USA quintuplicherà il numero dei funzionari impegnati nella cyber-sicurezza.

Stando alle indiscrezioni riportate dal Washington Post, che cita fonti interne del ministero, il “Cyber Command” arriverà ad occupare fino a 4.900 militari e civili, dagli attuali 900, nel giro di qualche anno.

La decisione è stata adottata dai vertici del Pentagono viste le crescenti minacce provenienti dal web.

I recenti attacchi informatici hanno dato l’idea della portata di tali minacce. Il quotidiano americano ricorda il virus che quest’estate ha cancellato i dati di oltre 30 mila computer di una compagnia petrolifera saudita. Ma anche l’attacco di sabato da parte di Anonymous rende l’idea di come siano vulnerabili i siti del governo USA.

 

Il Cyber Command si occuperà, in particolare, della protezione dei sistemi informatici, specie le infrastrutture critiche, e la sicurezza delle reti del Ministero della Difesa.

 

Il gruppo Anonymous ha rivendicato l’attacco al sito di un’agenzia federale in risposta al suicidio del giovane attivista Aaron Swartz, trovato morto qualche settimana fa nella sua casa di New York. Aveva solo 26 anni.

In un videomessaggio Anonymous ha annunciato che renderà pubblici dati governativi ‘strettamente riservati’ sottratti dal sito dell’agenzia, che dipende dal Dipartimento di Giustizia, che riguardano giudici e impiegati federali.

Un gesto di protesta contro il trattamento ingiusto, secondo Anonymous, riservato al caso di Aaron Swartz da parte del Dipartimento di Giustizia.

 

Swartz, co-fondatore del social network Reddit e di Creative Commons, si batteva per la condivisione dei contenuti in rete e nel 2011 era stato arrestato a Boston con l’accusa di aver rubato milioni di articoli scientifici da un archivio informatico (JSTOR) del Massachusetts Institute of Technology (MIT), accessibile solo agli abbonati. Il giovane si era dichiarato non colpevole e il processo a suo carico in un tribunale federale, nel quale rischiava una condanna fino a 35 anni di carcere e una multa di un milione di dollari, era previsto per il mese prossimo. Per questo motivo, il giovane si sarebbe tolto la vita. La famiglia ha accusato del suicidio i magistrati e il MIT e in un comunicato ha scritto: “La morte di Aaron non è semplicemente una tragedia personale. E’ il prodotto di un sistema di giustizia criminale caratterizzato dall’intimidazione e dallo strapotere dei procuratori“.

 

L’FBI ha subito aperto un’inchiesta sull’attacco di Anonymous.