Alleanza per Internet: è giunto il momento di cambiare passo per innovare e crescere

di di Dario Denni (promotore de L’Osservatorio della Rete) |

Cogliere l’occasione di modernizzare l’Italia è il compito di chi la governa. Alleanza per Internet nasce come presidio forte affinché certe scelte vengano compiute in fretta e bene, per dare all’Italia il futuro che merita.

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La presentazione di Alleanza per Internet a Roma

Se mi chiedessero di fare un reportage della presentazione di Alleanza per Internet che si è tenuta oggi a Roma, scriverei sicuramente la ‘Cronaca di un successo annunciato’. Si, perché raramente mi è capitato di poter assistere direttamente ad un evento così avvincente come quello che ho visto oggi. 

 

Tutto è nato da un’idea visionaria di un ristretto gruppo di promotori, ben presto arricchito da personalità illustri e meno illustri, che vengono dal mondo dell’associazionismo e dalle università, dalle imprese e dai consumatori, da nord a sud. Quasi trecento addetti ai lavori si sono congiunti in uno sforzo comune: quello di fare dell’Italia il paese all’avanguardia nella società dell’Informazione.

 

Agende e agendine finora hanno illuso e a volte deluso e disilluso. E’ giunto il momento di cambiare passo.

 

Per questo alla guida di Alleanza per Internet è salito Franco Pizzetti, professore esperto e stimato, capace di tradurre tutti questi messaggi complessi in semplici input che possano fare breccia nelle istituzioni più ritrose e spingerle a voltare pagina, ad abbandonare la carta, a digitalizzare la scuola, la giustizia e la sanità.

 

L’avvento della democrazia elettronica parte dal voto. Ecco. E’ proprio da qui che nasce la prima proposta di Alleanza per Internet. Tanto più un cittadino si sente rappresentato quanto più nelle Istituzioni c’è qualcuno che si impegna davvero a realizzare le proprie idee trasformandole in fatti positivi. E il cittadino digitale in questo momento, non è sufficientemente rappresentato.

 

Per questo è opportuno che all’interno della prossima compagine governativa ci sia almeno un Ministro che si occupi della società digitale. Un ministro per Internet, volgarmente parlando, che abbia portafoglio e deleghe. Non una figura fantasma ma un presidio solido all’economia elettronica, che sappia avvicinare la società civile alle moderne tecnologie informatiche e sappia recuperare coloro che sono rimasti indietro.

 

I giovani devono poter navigare ovunque, a casa e a scuola. Va quindi immediatamente risolto il problema del digital divide. Non basta più connettersi a lavoro, ma dobbiamo far sì che tutti abbiano un accesso alla rete. Conseguentemente, anche i servizi al cittadino devono essere erogati online. Facilitare questi processi significa innovare, guadagnare, crescere.

 

Cresce bene chi si dota di tutti gli strumenti informatici a disposizione e che adotta politiche virtuose che digitalizzano i processi e riducono le spese. Più facile a farsi che a dirsi.

 

Ma come tutti hanno notato, non basta offrire la tecnologia. C’è ancora molto da fare per l’alfabetizzazione all’uso quotidiano della stessa.  Su questo punto stamattina si è compiuto un piccolo miracolo laico. Franco Bassanini, presidente di Metroweb Italia si è trovato d’accordo con Franco Bernabè. C’è bisogno urgente di diffondere la cultura digitale a tutti i livelli. Quindi oltre a colmare il divario infrastrutturale, pur necessario in epoca di reti di nuova generazione, si deve pensare a come portare insegnanti, educatori, famiglie, e lavoratori ad un uso consapevole di Internet. Consapevole prima di tutto degli enormi vantaggi che apporta.

 

A questo punto della mattinata si è acceso un vero e proprio fuoco digitale- alimentato come sempre dalla passione per Internet di Carlo Alberto Carnevale Maffe’ che moderava il convegno con grande sapienza.  Questo fuoco digitale si appresta a divampare in tutta la penisola spinto com’è dal vento dell’innovazione tecnologica e dal profondo rifiuto ad accettare che il nostro Paese sia fanalino di coda in Europa.

 

C’è chi dice che le prossime elezioni non vedranno – come tutti noi vorremmo – un rincorrersi di idee e di proposte sul digitale. E questo fatto non va bene. Soprattutto perché non si possono più ignorare i benefici che deriverebbero alla nostra economia in termini di efficientamento della Pubblica Amministrazione con conseguente riduzione dei costi e vantaggi per il cittadino e per le imprese.

 

Assolutamente degno di nota l’intervento del Commissario dell’AGcom Maurizio Dècina che ha chiarito a tutti le prossime sfide che ci attendono. Stiamo parlando dell’Internet delle cose e dei big data. Dell’interoperabilità dei servizi e della application neutrality. Siamo rimasti affascinati tutti dal modo in cui nello spazio di poche ore hanno potuto prendere la parola tutti. Non solo i promotori, come il rappresentante dell’Unione dei Consumatori o il presidente di Assodigitale Massimo Fichera.

 

C’erano proprio tutti all’evento. C’era il presidente dell’Autorità della Privacy Antonello Soro, nostro padrone di casa in questo evento, che ci ha chiarito molto bene temi e problemi legati alla riservatezza online, specialmente nel caso di data center e di servizi cloud.

 

E’ stato dato spazio a chiunque volesse apportare un contributo. Quasi impossibile elencarli tutti. Certamente non possiamo dimenticarci di Luigi Gambardella che ha speso anima e cuore in questa impresa che aveva immaginato già alcuni anni fa, un periodo – come ha giustamente ricordato dal palco – dove erano in pochi a parlare di banda larga.

 

Un grande plauso va ovviamente al direttore di Key4biz Raffaele Barberio e a tutti i suoi validissimi collaboratori che hanno dato vita logisticamente ad una presenza sostanziale di Alleanza per Internet anche online, con un sito meraviglioso che vi invito a visitare per sottoscrivere il Manifesto.

 

Cosa dire allora delle startup, dei pagamenti elettronici, del documento di identità unificato se non: “Ma che cosa stiamo aspettando?” Possibile che tutto questo sia ancora imbrigliato in un caos di decine di decreti attuativi? L’Italia non può permettersi di rimanere ferma al palo per la cattiva volontà di pochi.

 

Anche Gian Luca Petrillo, tra i promotori di questa iniziativa, ha ricordato con un excursus storico, le vicende legate a Internet quando fu protagonista dell’apertura del Wi-Fi in Italia. Con il suo contributo oggi è possibile – ed Alleanza per Internet si appresta a farlo – chiedere che in tutti gli esercizi commerciali sia reso disponibile l’accesso wireless alla Rete.

 

Perché vedete, cogliere l’occasione di modernizzare l’Italia è il compito di chi la governa. Alleanza per Internet è oggi e sarà domani un presidio forte affinché certe scelte vengano compiute in fretta e bene, per dare all’Italia il futuro che merita.

In chiusura vale la pena ricordare la frase del Presidente Pizzetti che è diventata il leit motiv della giornata per cui Internet è troppo importante per essere lasciata in mano ai tecnici. Internet è di tutti, tutti per internet.