Cinema, l’Emilia-Romagna stanzia 4 mln di euro per passaggio al digitale

di Raffaella Natale |

Intanto emerge quadro sconfortante per mercato italiano: crolla l’export di film nazionali.

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Prosegue il sostegno della Regione Emilia Romagna alla transizione della pellicola al digitale. E’ di 1 milione di euro, infatti, il contributo per sostenere il passaggio alla tecnologia digitale delle sale cinematografiche gestite da enti locali, fondazioni, associazioni e altri enti con finalità sociale, culturale, ricreativa e sportiva, non costituiti in forma di impresa. Questo provvedimento si aggiunge a un altro bando, che stanzia 3 milioni finanziati con il “POR FESR Asse 2″, destinato alle imprese del terziario che esercitano attività di proiezione cinematografica.

 

I contributi supporteranno le spese che le sale cinematografiche dovranno sostenere per favorire processi di conversione alla tecnologia digitale.

 

Gli esperti hanno fissato al 2014 lo switch-off mondiale di tutte le sale cinematografiche.

Stando agli ultimi dati MEDIA Salles, sfiorano quota 22.000 gli schermi europei digitali. Al 30 giugno 2012 erano, infatti, 21.789 con una crescita del 17,4% rispetto a inizio anno, quando totalizzavano 18.566 unità.

Il passaggio continua anche in Italia (46,8%) che risulta, però, ancora al di sotto della media europea (60,5%) per tasso di penetrazione del digitale.

 

Lo switch-off della pellicola consentirà grandi risparmi, necessari a un’industria in crisi come quella del cinema.

 

Dalla Ricerca ‘Progetto d’internazionalizzazione delle imprese dell’audiovisivo’, presentata da Unindustria e Distretto dell’audiovisivo e dell’Ict ieri a Roma, emerge il crollo delle esportazioni di prodotti audiovisivi italiani dai 250 milioni di euro del 2002 ai 93 milioni del 2011.

Un forte squilibrio tra import ed export che va ad aggiungersi al forte calo degli ingressi in sala (Leggi Articolo Key4biz).

 

Secondo Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa e vicepresidente Unindustria, “Bisogna puntare all’internazionalizzazione, che deve consistere sia nell’esportare prodotto all’estero sia nel partecipare a più coproduzioni e attirare più investimenti esteri in Italia”.

 

Presumibilmente gli scambi internazionali, indica la Ricerca, saranno pronti a ripartire nel momento in cui il ciclo economico cambierà finalmente di segno, cavalcando la crescita del box-office nei BRIC e negli altri Paesi emergenti, la moltiplicazione dei canali televisivi come effetto del digitale e la crescita della distribuzione via internet che cannibalizza l’home video ma, per l’esperienza americana, fa crescere i volumi distribuiti senza penalizzare la sala cinematografica.

 

La riduzione delle esportazioni, unita a un aumento sensibile delle importazioni, ha avuto come conseguenza un saldo commerciale molto negativo per il nostro Paese. Il risultato, in termini di box-office globale dei film italiani (nazionale + Paesi esteri), nel confronto, ad esempio, con la Francia indica un fossato che va ancora colmato: solo il 9,2% del box-office globale dei film italiani deriva dall’estero, contro il 24,9% del cinema francese.