Cinema, per il 2012 dati ancora allarmanti. Tra le proposte, quella di ridurre il prezzo del biglietto

di Raffaella Natale |

Gli italiani hanno cominciato a rinunciare anche al cinema. Per via della crisi si tagliano i divertimenti, con ripercussioni pesanti per il settore della cultura. Le proposte degli esercenti.

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Dati purtroppo ancora negativi per il cinema italiano che chiude il 2012 col segno meno con una diminuzione del 10% delle presenze e dell’8% degli incassi.

E’ quanto emerso oggi alla conferenza stampa su “Dati del Mercato Cinematografico Anno 2012”, organizzata dalle associazioni degli esercenti ANEC e ANEM, e dai distributori e produttori dell’ANICA.

Presenti i presidenti Lionello Cerri (ANEC), Riccardo Tozzi (ANICA), Carlo Bernaschi (ANEM), Richard Borg della Sezione Distributori ANICA e Michele Napoli di CINETEL.

 

Stando ai dati, rilevati da CINETEL, è diminuita la quota di mercato dei film italiani che, insieme alle coproduzioni, ha registrato nel 2012 il 26,5% delle presenze a fronte del 37,6% nel 2011. In calo le presenze anche per i film americani che passano dai 47,4 milioni di spettatori nel 2011 ai 46,7 del 2012.

Il calo complessivo degli spettatori fa comunque aumentare in quota la percentuale dei film USA che si attesta al 51,2% nel 2012 contro il 46,8% del 2011. Aumento sia in valore assoluto che in quota per i film europei, passati dal 13,8% al 18,3% delle presenze. Rimasto praticamente invariato il numero di film distribuiti: 363 nel 2012, 360 nel 2011.

 

Per valutare il calo dei dati del cinema non si può prescindere dal considerare il contesto più ampio della grave crisi economica generale. Situazione che ha portato una minore propensione alla spesa da parte degli spettatori, nonostante i dati rilevino che il prezzo medio del biglietto è aumentato nel 2012 solo dello 0,7% rispetto al 2011 (a fronte di un incremento dell’inflazione del 3%) e che, più in generale, gli aumenti negli ultimi dieci anni sono stati nettamente inferiori al tasso d’inflazione (il prezzo del biglietto è diminuito del 2,3% rispetto al 2010, a fronte di un aumento dell’inflazione del 5,7%).

 

Si parte, quindi, da una situazione molto difficile per il mercato, ma ci sono anche segnali positivi importanti da tenere in considerazione. Da rilevare in particolare che, superato il periodo estivo che ha visto un calo delle presenze del 33%, nella seconda parte dell’anno, dal primo agosto a fine dicembre la situazione è cambiata in positivo con un incremento dei biglietti staccati del 3,2% rispetto all’analogo periodo del 2011 (Leggi Articolo Key4biz). Inoltre ha avuto successo la decisione di tutta l’industria di anticipare l’uscita dei film dal venerdì al giovedì, iniziativa che ha portato da ottobre ad un aumento delle presenze del 15,8% nella nuova giornata di esordio (Leggi Articolo Key4biz). Il giovedì, le presenze sono aumentate del 15,86% e gli incassi del 23,36%.

 

Di fronte alla situazione descritta dai dati, le associazioni, in un quadro di sempre maggiore collaborazione, stanno avviando iniziative comuni che possano apportare cambiamenti significativi e strutturali al mercato.

In primo luogo è necessario incentivare e stabilizzare il consumo di cinema nei mesi estivi. Le categorie stanno lavorando per trovare accordi che rendano più appetibile per il pubblico andare al cinema in quel periodo. Oltre a una più consistente offerta di film, sia internazionali che italiani, ANEC, ANICA  e ANEM hanno deciso di organizzare nella prima metà di maggio un evento promozionale, la Festa del Cinema, durante la quale per una settimane il biglietto costerà 3 euro.

 

Una proposta condivisa da Codacons e Associazione Utenti radiotelevisivi che propongono di “ridurre le tariffe e introdurre promozioni e sconti” per far tornare gli italiani nelle sale cinematografiche.

Le due associazioni consumatori ritengono che “si tratta di dati allarmanti, perché attestano un profondo cambiamento nelle abitudini degli italiani”.

“I cittadini- ha detto il presidente Carlo Rienzinon hanno più soldi per lo svago e la pesantissima flessione del 10% delle presenze lo dimostra inequivocabilmente. In un momento storico in cui le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, le spese per i divertimenti e per beni non primari, come appunto i cinema, vengono inesorabilmente tagliate, con ripercussioni pesanti per il settore della cultura”.

Una serata al cinema, ha aggiunto Rienzi, “può arrivare a costare 50 euro a famiglia, se si considerano i livelli raggiunti dai prezzi di biglietti, pop-corn, bibite, ecc. Per far tornare gli italiani nelle sale cinematografiche bisogna ridurre le tariffe e introdurre promozioni e sconti tutta la settimana, non solo il mercoledì, con particolare riferimento ai nuclei familiari, agli anziani e ai giovani”.

 

Tra le altre iniziative presentate oggi dalle associazioni del cinema per combattere la crisi anche l’adesione alla Carta dello Studente “Io Studio”, promossa dal MIUR, che dà la possibilità a circa 2,5 milioni di studenti delle scuole superiori di usufruire di una riduzione del 40% sul prezzo del biglietto dei cinema nei primi tre giorni della settimana.

 

 

Infine, in vista delle prossime elezioni politiche, ANEC, ANICA e ANEM presenteranno le proposte del settore ai candidati alla guida del Paese in incontri organizzati anche insieme alle altre associazioni del cinema.