Antitrust Ue, ‘Google devia il traffico verso i propri servizi. Cambi le ricerche o multa’

di Raffaella Natale |

Il Commissario Ue Joaquin Almunia: ‘Aspetteremo fino a fine gennaio per avere proposte soddisfacenti, dopo di che sanzioneremo il gruppo’.

Unione Europea


Joaquin Almunia

Mentre Google ha risolto negli USA i propri problemi con la Federal Trade Commission, le cose non si mettono bene in Europa. L’Antitrust Ue è, infatti, molto deciso e il Commissario alla Concorrenza, Joaquin Almunia, dalle pagine del Financial Times ha tuonato: Google deve cambiare le modalità con cui presenta i risultati di ricerca in Europa, perché appare chiaro che ‘devia il traffico’ verso i propri servizi a danno dei competitor.

 

Nel mirino di Bruxelles non c’è, quindi, l’algoritmo di Mountain View, ma le query che indirizzano gli utenti su offerte e prodotti marchiati dal gruppo.

 

Almunia è stato chiaro: “Se entro la fine del mese Google non farà proposte soddisfacenti, sarà sanzionato”.

 

Il Commissario, del resto, era stato molto chiaro su questo anche nell’incontro avuto a dicembre col presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, quando aveva avvertito che avrebbe atteso fino alla fine di gennaio per avere un ‘documento dettagliato d’impegni’, sui quali la Commissione avrebbe effettuato una valutazione preliminare (Leggi Articolo Key4biz). Se Bruxelles riterrà le proposte di Google soddisfacenti per rimuovere gli ostacoli alla concorrenza, potrebbe chiudere il dossier. In caso contrario, potrebbe infliggere a Google una multa fino al 10% del proprio fatturato globale annuo, che lo scorso anno ammontava a 47 miliardi di dollari.

 

Questa posizione appare molto diversa da quella dell’Antitrust americano, che ha, invece, cercato l’accordo con la compagnia di Mountain View, accettando alcune modifiche volontarie alle pratiche di ricerca proposte dal gruppo.

La Commissione Ue aveva affermato che la decisione della FTC non avrebbe avuto alcuna ‘implicazione diretta’ nella propria indagine.

 

Alla stampa, che ha chiesto di commentare le dichiarazioni rilasciate da Almunia al FT, Google s’è limitato a dire: “Continuiamo a collaborare con la Commissione europea“.

 

La Ue ha aperto l’indagine su Google per sospetto abuso di posizione dominante nel 2010, dopo aver ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Lo stesso gruppo di Redmond ha poi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.

 

Google viene accusata, in particolare, di mettere in cima alle query, i link ai propri servizi di ricerca verticale, quelli specializzati in settori specifici come i viaggi o i ristoranti, in modo da assicurargli un ‘trattamento preferenziale’ rispetto a quelli offerti dai concorrenti.

A luglio, la società aveva proposto una serie di ‘rimedi’ alla Commissione, sperando in una chiusura rapida del dossier, ma gli uffici Antitrust della Ue hanno considerato le misure ‘insoddisfacenti’.

 

Google controlla quasi il 70% del mercato della ricerca online e della pubblicità correlata e potrebbe avere un potere ancora più forte sul mercato della telefonia mobile, grazie al suo sistema operativo Android, usato dal 75% degli smartphone.