Brevetti: prove di distensione tra Google e Microsoft

di Alessandra Talarico |

All’inizio di gennaio, Google si è impegnata con l’antitrust americano a non utilizzare i brevetti mobili essenziali per chiedere ingiunzioni dei prodotti concorrenti. Da qui la richiesta della società alla ITC di ritirare due denunce contro Microsoft.

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US Patent Office

Prove tecniche di armistizio nella guerra dei brevetti che vede impegnati Google e Microsoft: la prima ha infatti deciso di rinunciare alle cause contro la seconda relative alla presunta violazione di due brevetti essenziali, uno legato alla tecnologia di compressione usata nella console Xbox 360; l’altro alle connessioni Wi-Fi.

 

I brevetti appartengono al portfolio di Motorola Mobility, acquistata lo scorso anno da Google per 12,5 miliardi di dollari proprio in virtù del suo ‘tesoretto’ di proprietà intellettuale (17 mila registrati e 7.500 in corso di registrazione). All’inizio di gennaio, Google si è impegnata con l’antitrust americano a non utilizzare i brevetti mobili essenziali in maniera impropria, ossia facendo ricorso ai tribunali per chiedere ingiunzioni dei prodotti concorrenti.

Da qui la richiesta della società alla International Trade Commission di ritirare i due brevetti dalla causa in corso contro Microsoft per violazione di brevetto – nell’ambito della quale aveva chiesto 4,5 miliardi di risarcimento. Il procedimento, però, non verrà chiusa visto che l’ITC dovrà valutare la possibile violazione di un altro patent.

In una nota, Microsoft si dice soddisfatta della decisione di ritirare le richieste di interdizione della vendita e auspica che Google ora proceda allo stesso modo anche per le altre cause in corso in Wisconsin e Washington.

 

A maggio dello scorso anno, Google aveva ottenuto il bando provvisorio delle vendite di Xbox 360, Windows 7, Internet Explorer e Windows Media Player in Germania ma la decisione è stata poi annullata.