Il titolo Vodafone sale sulla scia della possibile uscita da Verizon Wireless. Sarà la volta buona?

di Alessandra Talarico |

Sul London Stock Exchange, il titolo è salito di circa il 3% influenzando positivamente il Ftse100 - l’indice azionario delle 100 società più capitalizzate quotate alla Borsa di Londra – portando la capitalizzazione della società a 80,5 mld di sterline.

Regno Unito


Lowell McAdam

L’azione di Vodafone ha beneficiato stamani delle dichiarazioni del Ceo di Verizon Communications, Lowell McAdam, secondo cui il suo gruppo potrebbe acquisire la quota del 45% che la società britannica detiene nella joint venture Verizon Wireless, primo operatore mobile Usa.

Sul London Stock Exchange, il titolo è salito di circa il 3% influenzando positivamente il Ftse100 – l’indice azionario delle 100 società più capitalizzate quotate alla Borsa di Londra – portando la capitalizzazione della società a 80,5 miliardi di sterline.

 

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il Ceo di Verizon Communications ha affermato che la sua società ha la forza di acquistare la quota di Vodafone.

Abbiamo sempre detto che puntiamo al controllo totale di Verizon Wireless”, ha affermato McAdam, che ha aggiunto: “Penso che un accordo sia realizzabile”.

 

A novembre, il Ceo di Vodafone, Vittorio Colao, aveva a sua vota fatto sapere di non escludere la cessione della quota della JV, eventualità che consentirebbe all’opratore britannico di uscire da una società di cui non ha il controllo e di concentrarsi sui mercati europei.

Sulla base dell’Ebitda dello scorso anno fiscale, gli analisti valutano Verizon Wireless 238,4 miliardi di dollari. La quota Vodafone è quindi valutata circa 107 miliardi.

Per l’analista Robin Bienenstock di Sanford C. Bernstein, questo “sarebbe un buon momento per vendere”.

 

Secondo Bienenstock, Verizon non sarebbe tuttavia nelle condizioni di sborsare l’intera cifra e così Vodafone potrebbe cedere il 60% della sua quota in cambio di 30 miliardi di sterline cash al netto delle imposte e di una quota del 19% in  Verizon Communications.

 

Più volte gli azionisti hanno cercato di spingere il management a vendere la quota in Verizon Wireless, anche alla luce della politica sui dividendi del gruppo che non garantisce il pagamento annuale della cedola. Nel 2012 la società ha distribuito dividendi per 8,5 miliardi di dollari, dei quali a Vodafone sono andati 3,83 miliardi. Nel 2011, dopo aver annunciato il primo dividendo dal 2005, Verizon aveva poi tentato di fare marcia indietro, cercando di non versare i 10 miliardi di dollari promessi (dei quali a Vodafone spettava una quota pari a 4,5 miliardi), salvo poi decidere per il pagamento della cedola.

 

L’ultimo dividendo, del valore di 923 milioni (1,05 miliardi di euro) era stato riscosso nel 2005. Dopo di che Verizon Communications ne ha bloccato il pagamento, preferendo utilizzare i soldi per appianare il debito. Molti, tuttavia, hanno considerato questa mossa anche un tentativo di spingere Vodafone fuori dalla joint venture.

Opzione che il gruppo britannico ha più volte scartato respingendo, nel 2006, l’offerta di Verizon Communications di acquisire la sua quota.

 

Verizon Wireless è stata creata nel 2000 e più volte i due partner sono sembrati sul punto di voler divorziare. Nel 2004, Vodafone ha presentato un’offerta da 38 miliardi di dollari per rilevare la concorrente AT&T Wireless, poi acquisita da Cingular per 40 miliardi di dollari e successivamente ceduta a T-Mobile. Nel 2006, quindi Verizon presenta a Vodafone un’offerta per acquisire la sua quota nella joint venture, ma il gruppo britannico non vuole cedere quello che considerava uno dei suoi business più remunerativi.

I rapporti tra i due gruppi sono migliorati con l’ingresso di McAdam, che con Vittorio Colao ha intessuto una relazione più pacifica rispetto a quella tra l’ex Ceo Vodafone Arun Sarin e Ivan Seidenberg.