Diritto d’autore, artisti liberi di scegliere: governo firma Decreto sui diritti connessi

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Enzo Mazza (SFC): ‘Con l'approvazione del DPCM, anche SCF apre alla raccolta dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori’.

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Via libera alla liberalizzazione del mercato dei diritti connessi. E’ stato, infatti, firmato il Decreto attuativo che stabilisce i requisiti delle imprese attive nell’intermediazione dei diritti connessi degli artisti interpreti esecutori.

La notizia è stata data durante una conferenza stampa indetta a Montecitorio dall’Italia dei Valori, dai Radicali e dall’associazione Artisti 7607 (uno degli enti che si propone di gestire direttamente i diritti connessi in nome degli artisti).

 

 “Questo decreto si è cercato di ritardarlo o di ostacolarlo perché l’Imaie non voleva concorrenti“, ha dichiarato il capogruppo Idv alla Camera, Antonio Borghesi, sostenendo che ad Artisti 7607 spetteranno “anche metà del 100 milioni di euro derivanti dalla liquidazione della vecchia Imaie, finora congelati“, mentre la senatrice Emma Bonino ha commentato che la prima cosa che li ha mossi nel sostenere questa battaglia è che era una questione di legalità e di diritti.

 

La Bonino ha voluto ringraziare il governo che “nonostante un fine di legislatura così turbolenta e caotica non ha dimenticato di firmare un pezzo di legislazione magari non ritenuto importante e che invece lo è. E’ un bel regalo di Natale”.

 

Soddisfazione di SCF, consorzio fonografici, per l’approvazione da parte del Governo Monti di questo atteso DPCM che, come previsto dal Decreto liberalizzazioni d’inizio 2012, apre definitivamente il mercato dei diritti connessi a tutte le imprese.

Anche SCF avrà, quindi, la possibilità di portare sul mercato una propria offerta per la gestione dei diritti degli artisti.

 

“Il Cda di SCF ha già ricevuto il business plan relativo all’apertura di un ramo d’azienda che gestirà, su mandato delle aziende che riterranno di affidarsi ad SCF la parte riguardante i diritti degli artisti interpreti“, ha dichiarato il Presidente di SCF, Enzo Mazza. “Si tratta di un’area di sviluppo sicuramente interessante sulla quale SCF ha già in casa un notevole know-how”.

L’apertura del mercato a tutti i soggetti interessati, come ha ben osservato l’Antitrust, che ha chiarito che il decreto si applica nei confronti di qualunque operatore che intenda esercitare l’attività di amministrazione e intermediazione dei diritti connessi, a prescindere dalla specifica forma giuridica e/o struttura organizzativa adottata. Ciò al fine di garantire la parità di condizioni ai diversi operatori nel mercato. (r.n.)