Diritto d’autore, Maurizio Dècina (Agcom): ‘Attendiamo una soluzione legislativa sui poteri d’intervento dell’Autorità’

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Diversamente, ha detto Dècina, nei prossimi mesi riprenderemo in mano il Regolamento, sapendo che la pirateria deprime il mercato legale, mette in ginocchio interi comparti merceologici, e richiede reazioni efficaci e tempestive.

Italia


Maurizio Dècina

Di seguito, il testo integrale del videomessaggio che il Commissario Agcom, Maurizio Dècina, ha inviato al Convegno ‘Il nuovo diritto d’autore: il dibattito europeo, gli impegni per la prossima legislatura italiana‘, organizzato dal Gruppo socialista e democratico del Parlamento Europeo, che s’è tenuto ieri a Roma.

 

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Parlare di “nuovo” diritto d’autore significa fare i conti con lo scenario tecnologico digitale, e in particolare con la libertà dei cittadini in Internet.

Non amo l’approccio esclusivamente economico ai temi della Rete. Chi guadagna. Chi perde. Come massimizzare i profitti. Non si tratta di sottovalutare la spinta straordinaria ai bilanci ed alle economie pubbliche e private che può venire da uno sviluppo intelligente dell’Agenda Digitale, ma di capire che il problema dello sviluppo della Rete, delle sue evoluzioni, delle sue applicazioni, ha a che fare con il futuro democratico della nostra società.

Mi riferisco, evidentemente, ai grandi temi strategici, dalla neutralità della Rete e delle applicazioni, alla tutela della sicurezza e della privacy. La tutela dei contenuti, il tema del diritto d’autore nel nuovo scenario digitale, non può che essere visto come parte di questi temi più grandi.

 

Lasciatemi allora elencare, per prima cosa, il mio personale vademecum alle politiche della Rete:

 

•          Sono contrario a ogni forma di discriminazione nel trasporto del traffico (net neutrality);

•          Sono contrario a ogni forma di discriminazione operata da terminali, applicazioni e motori di ricerca (app neutrality);

•          Considero necessaria l’adozione di policy adeguate a prevenire e reprimere ogni forma di abuso dei dati personali (privacy abuse);

•          Guardo con una certa diffidenza all’imposizione di meri divieti, ordini e sanzioni

•          Sono contrario a forme di tassazione dei contenuti, ma ritengo che le telco possano ampliare i profitti investendo sulla qualità della Rete.

 

Ciò detto, il mio approccio al tema della discussione odierna è così riassumibile: si tratta di trovare un modello innovativo di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica in grado di coniugare i duplici interessi in gioco: quello di una Rete libera e aperta e quello della protezione della proprietà intellettuale. Bisogna ricercare forme più moderne di tutela del diritto d’autore, quali le licenze collettive (creative commons), adottando strumenti che agevolano la rimozione degli ostacoli all’utilizzo lecito della condivisione di contenuti protetti dal diritto d’autore e da diritti connessi. Bisogna promuovere l’offerta legale di contenuti digitali di alta qualità e favorire forme nuove di remunerazione. Bisogna operare sui perduranti colli di bottiglia del sistema come le finestre di distribuzione delle opere e i regimi di esclusiva. Naturalmente occorre reprimere gli abusi e assicurare ai titolari dei contenuti il pieno esercizio dei propri diritti.

 

Il precedente consiglio dell’Autorità ha avviato un percorso e prefigurato delle soluzioni, ed è arrivato ad un passo dall’adottare un Regolamento, destando reazioni forti e di segno opposto. Poi alla fine ci si è fermati, vuoi perché il Consiglio era giunto alla scadenza del mandato, vuoi perché sembrava fosse imminente un intervento legislativo in materia.

Naturalmente, una soluzione legislativa intesa a conferire ad Agcom chiari poteri d’intervento in materia di diritto d’autore non circoscritti alle attività di vigilanza, ma comprensivi di funzioni di promozione dell’offerta legale di contenuti digitali e di contrasto alle attività di utilizzo illecito di opere tutelate dal diritto d’autore, resta la via maestra.

 

Tuttavia, vorrei rassicurare che anche in assenza di un tale intervento legislativo, l’Autorità dovrà riprendere tra le sue mani il fascicolo. E dovremo farlo sapendo che la pirateria su scala industriale deprime il mercato legale, impoverisce la società, mette in ginocchio interi comparti merceologici, e richiede reazioni efficaci e tempestive, come oggi non si riesce a fare. Non è un compito facile trovare la quadra per affrontare questi problemi nelle pieghe del vigente ordinamento. Ma dovremo farlo. Non sarà domani. Ma nei prossimi mesi sarà certamente.