VOD a pagamento, il 2013 sarà l’anno del decollo in Europa grazie a Netflix e Amazon

di Raffaella Natale |

Ma per non creare distorsioni sul mercato è necessario rivedere le leggi nazionali sulle finestre di distribuzione come chiede la Ue. Solo così il mercato dei contenuti digitali potrà decollare.

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Il video on-demand a pagamento (SVOD – Subscription Video On Demand) è ormai esploso negli USA, ma non ancora in Europa. Il 2013 promette, però, d’essere l’anno del decollo.

Nei prossimi mesi, infatti, Amazon e Netflix sbarcheranno in Francia, dando un bel colpo d’accelerata a questo nascente mercato.

Le nuove formule prevedono l’accesso illimitato a un catalogo di film, serie tv, documentari, per un forfait mensile di circa 6-10 euro.

L’americana   Netflix, pioniera del settore, conta già circa 28 milioni di abbonati solo negli USA, dove dice di rappresentare il 33% del traffico internet nazionale.

 

Negli Stati Uniti, il fatturato del video on-demand a pagamento è passato da 4 a 454 milioni di euro tra il 2010 e il 2011.

In Francia pochi si sono lanciati nel settore con offerte come CanalPlay Infinity, VideoFutur o FilmoTV.

 

“In Francia – ha commentato Gilles Pezet della società di consulting NPA – al momento regna la confusione. E’ difficile per i consumatori orientarsi, perché il mercato non è ancora stabile ed è lontano dagli esempi di Netflix o LoveFilm (Amazon)”.

 

L’arrivo di Amazon in Francia è previsto per la prossima primavera mentre Netflix ha deciso di far slittare il suo lancio e concentrarsi al momento sui 51 Paesi dove è già presente (Leggi Articolo Key4biz).

In calendario, poi, progetti francesi tra cui la piattaforma ‘Jook Vidéo’ di ABSat che ha già siglato accordi con gli studios Warner e Sony.

 

Il 16% dei francesi che usa il VOD ha detto di aver già fruito almeno una volta di servizi SVOD e il 6% di questi li usa attualmente, stando a uno Studio di Médiamétrie pubblicato ieri nel quale il 58% degli intervistati sostiene di aspettarsi dei ‘prezzi più seducenti’ e il 23% ‘contenuti più recenti’.  

Il problema è che la legge francese vieta di proporre in SVOD film se non sono passati almeno 3 anni dalla loro uscita in sala mentre in America questo lasso di tempo è molto più breve.

Ma queste norme si applicano solo per le società con sede in Francia e niente vieta a una piattaforma impiantata in altra parte d’Europa di poter distribuire i film anche prima.

Probabilmente anche per questo caso si accederà la protesta dei distributori francesi che, come per gli eBook, si vedranno superati dalle web company straniere.

Del resto anche il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, ha chiesto di rivedere il quadro regolamentare per consentire che i servizi online possano decollare anche in Europa (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per Gilles Fontaine di IDATE, “Grazie a Netflix, una parte di nuovi film è già disponibile dopo 11-12 mesi l’uscita in sala, contro i 36 mesi della Francia. Netflix sta creando una finestra nuova per il cinema”.

 

Emmanuel Gabla, del Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA), ha commentato che “Gli studios vogliono provare ad arrivare ai clienti nel modo più diretto possibile. Dobbiamo chiederci se i canali di distribuzione (francesi) sono contrari” all’avanzata di questi nuovi, potenziali, concorrenti rappresentati dai servizi SVOD.

“Da qui – ha sottolineato – l’interesse a creare propri programmi per non dipendere” da player stranieri.

 

Secondo Gilles Fontaine, infatti, spetta ai canali televisivi europei creare i propri servizi SVOD: “Bisogna contare sulle proprie forze piuttosto che creare un mercato secondario”.

 

Dalla sua, Netflix si difende dall’accusa di voler imporre format esclusivamente americani.

Lo scorso novembre al Congresso di IDATE, Kelly Merryman, vicepresidente del gruppo e responsabile dei contenuti, ha assicurato che “fuori dagli USA, l’offerta prevede almeno il 15-20% di programmi locali”. Vedremo.