Reti a banda larga: dal Parlamento Ue sostegno al Connecting Europe Facility ma si temono nuovi tagli

di Alessandra Talarico |

Il co-relatore del regolamento sul CEF, Dominique Riquet ha espresso l’auspicio che il progetto ‘non diventi la variabile dei negoziati sul budget’, ossia il bacino da cui prelevare fondi da destinare ad altri settori senza modificare il totale.

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Con 80 voti a favore, 8 contrari e 5 astenuti, la Commissione trasporti del Parlamento europeo (TRAN) ha approvato il nuovo regolamento e i tracciati delle reti trans-europee di trasporto (Ten-T) e la bozza di regolamento per il Connecting Europe Facility (CEF), il meccanismo finanziario per la realizzazione delle infrastrutture nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni.

La Commissione ha confermato la cifra proposta, in ultima istanza dalla Commissione europea, pari a 50 miliardi di euro (erano 80 inizialmente), ai quali si aggiungono circa 10 miliardi provenienti dal Fondo di coesione. Tutto dipenderà comunque dall’esito dei negoziati sul bilancio pluriennale europeo per il periodo 2014-2020, dai quali potrebbe emergere una ulteriore riduzione della dotazione finanziaria per il CEF, dopo che nel corso dell’ultimo summit europeo, i fondi per il CEF erano già stati ulteriormente decurtati a 41,24 miliardi di euro. Sempre nella stessa sede, un pesante taglio è stato apportato ai fondi per Horizon 2020, che punta ad aiutare imprese e università a finanziare ricerca e innovazione.

 

Il regolamento in corso di adozione definisce i tipi di progetti che possono ricevere il cofinanziamento comunitario in tutti e tre i settori interessati. Progetti che saranno selezionati ogni anno secondo criteri che includono la maturità e valore aggiunto europeo, con particolare attenzione a quelli che puntano a eliminare le strozzature esistenti e a colmare i collegamenti mancanti nelle aree transfrontaliere.

 

Nel settore delle telecomunicazioni il Parlamento ha proposto di ridurre al 40% (dal 50% proposto dalla Commissione) della somma destinata al settore i finanziamenti a progetti nel settore della banda larga. Il rapporto afferma inoltre che, in linea di principio, il finanziamento per la banda larga sarà concesso sotto forma di strumenti finanziari (prestiti per esempio) piuttosto che con aiuti diretti. Questo dovrebbe valere anche per un certo numero di progetti nel settore energetico.

 

Il  CEF sosterrà progetti di ‘interesse comune’ in grado di stimolare la domanda di servizi a banda larga ed accelerare lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga (con velocità, quindi, superiore a 100 Mbps)

Ammissibili al finanziamento comunitario anche i progetti miranti a promuovere l’interconnessione dei servizi pubblici online (come ad esempio piattaforme transfrontaliere per la pubblica amministrazione, la cultura, l’istruzione, la ricerca e la sanità).

 

La commissione Trasporti ha dato ora mandato alla squadra negoziale del Parlamento di trattare il Consiglio per trovare un accordo, che poi dovrà essere approvato in seduta plenaria.

 

In attesa di questo voto, il co-relatore del regolamento sul CEF, Dominique Riquet ha espresso l’auspicio che il progetto “non diventi la variabile dei negoziati sul budget pluriennale”, ossia il bacino da cui prelevare fondi da destinare ad altri settori oggetto del braccio di ferro tra i governi senza modificare il totale.

Il CEF, ha aggiunto, “Sarà uno degli strumenti essenziali per creare lavoro e contribuire alla crescita, rispettando allo stesso tempo gli obiettivi ambientali”.

 

Il piano rientra per altro tra le 7 priorità indicate ieri dalla Commissione europea per il rilancio dell’economia digitale (Leggi articolo Key4biz).