Aiuti di Stato: le nuove linee guida Ue per le reti a banda larga

di Alessandra Talarico |

Per proteggere gli investimenti privati, ogni investimento pubblico dovrà necessariamente servire per progetti che costituiscano un notevole miglioramento delle reti esistenti e non un semplice miglioramento marginale della connettività dei cittadini.

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Sono state adottate oggi dalla Commissione europea le nuove linee guida per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato nel settore della banda larga.

Questi orientamenti aiuteranno gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale e includono un rafforzamento degli obblighi di accesso aperto e il miglioramento delle regole sulla trasparenza.

 

Le nuove linee guida, in conformità con la necessità di modernizzare la politica sugli aiuti di Stato, facilitano la concessione di aiuti per quei progetti destinati alle aree cosiddette a ‘fallimento di mercato’, così da stimolare lo sviluppo di infrastrutture in queste zone, semplificando al contempo il processo decisionale. Autorizzano altresì i finanziamenti pubblici nelle aree urbane, sottoponendoli però a condizioni molto rigide, tali da favorire la concorrenza.

 

Grazie anche ai contributi degli stakeholder – chiamati in causa nell’ambito di una consultazione in due tappe – le precedenti linee guida, adottate nel 2009, sono state riviste per rispondere a una serie di nuove priorità, tra cui la neutralità tecnologica (le nuove linee guida tengono conto dei progressi tecnologici riconoscendo che le NGN possono essere basate su diverse piattaforme) e la necessità di accelerare lo sviluppo delle reti ultrabroadband per raggiungere gli obiettivi della Digital Agenda, che mira a dotare almeno la metà delle abitazioni europee di collegamenti superiori a 100 Mbps.

Per proteggere gli investimenti privati, dunque, le linee guida prevedono che ogni investimento pubblico debba necessariamente servire per progetti che costituiscano un notevole miglioramento delle reti esistenti e non un semplice miglioramento marginale della connettività dei cittadini.

 

Le nuove direttrici rafforzano inoltre il principio dell’accesso aperto: se una rete è realizzata coi soldi dei contribuenti, allora è giusto che i consumatori beneficino di una rete sulla quale sia garantita la concorrenza.

 

Per massimizzare la trasparenza, infine, sono state adottate nuove disposizioni in materia di pubblicazione dei documenti con l’introduzione di una banca dati centralizzata per le infrastrutture esistenti e l’obbligo di fornire rapporti ex post alla Commissione.

 

“Per raggiungere gli ambizioni obiettivi della strategia digitale europea, dobbiamo realizzare il giusto equilibrio tra investimenti privati e pubblici, creando condizioni favorevoli per la concorrenza” ha affermato il Commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, secondo cui queste nuove regole, “permetteranno di concentrare gli interventi pubblici nelle aree in cui c’è necessità di compensare le carenze del mercato e garantiranno libertà di accesso alle infrastrutture che hanno beneficiato di fondi pubblici”.

 

Le precedenti linee guida, entrate in vigore nel 2009, prevedevano che l’intervento pubblico si concentrasse sulle zone rurali e remote in cui la copertura a banda larga non era disponibile a causa degli elevati costi di costruzione. Le norme sugli aiuti di Stato hanno così assicurato che l’intervento pubblico non spiazzasse gli investimenti privati​, incoraggiando invece la costruzione di nuove infrastrutture in aree in cui i consumatori non avevano in precedenza possibilità di scelta.

Alla luce dei rapidi cambiamenti delle tecnologie e delle condizioni del mercato, la Commissione ha avviato nel 2011 la revisione delle Guidelines sugli aiuti di Stato nel settore della banda larga, chiedendo il parere delle parti interessate attraverso una consultazione pubblica in due tappe e un intenso dialogo con gli Stati membri, le autorità nazionali di regolamentazione, le autorità che concedono gli aiuti, gli operatori delle telecomunicazioni, le organizzazioni professionali, le associazioni dei consumatori e i cittadini.

 

L’adozione delle nuove linee guida è prevista per gennaio 2013.

 

Il testo integrale delle linee guida