Frequenze Tv, Angelo Cardani (Agcom): ‘Mediaset e Rai non parteciperanno all’asta per calcolo aziendale’

di Raffaella Natale |

Secondo il presidente dell’Agcom, ai due broadcaster non conviene partecipare alla gara. Ma, visto che si farà col nuovo governo, c’è il rischio che si torni al beauty contest?

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Angelo Cardani

Il precipitare degli eventi politici ha fatto inevitabilmente slittare la prossima asta per le frequenze tv, come Key4biz aveva anticipato (Leggi Articolo). Le elezioni si svolgeranno il prossimo 17 febbraio, quindi, non è proprio possibile che prima di quella data il Ministero dello Sviluppo economico possa indire l’asta. In altre parole, la gara sarà gestita dal nuovo esecutivo.

La consultazione sull’asta indetta dall’Agcom si concluderà il 17 dicembre e, stando a quanto dichiarato oggi dal presidente Angelo Cardani: “Spero che entro il 20 di dicembre il Consiglio dell’Autorità riuscirà ad approvare il regolamento sull’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive”.

Riguardo ai tempi, il presidente prevede: “Se lo mandiamo il 21 dicembre a Bruxelles, per forza di cose prima del 10-15 gennaio non ce lo rimandano indietro. Poi verrà trasmesso al ministero per lo Sviluppo economico’. Aggiungendo: “Ci piacerebbe che fosse pulita“.

 

A quanto pare l’unico risultato ottenuto da questo governo, che s’era impegnato a indire l’asta entro fine anno, è stato la cancellazione del beauty contest, una sorta di concorso di bellezza per assegnare gratuitamente le frequenze di cui si sarebbero avvantaggiati i broadcaster più grossi con danno per i new entrant e quindi per il pluralismo.

 

Secondo il parere di Cardani all’asta non parteciperanno né Mediaset né la Rai, ma non per limiti imposti dal regolamento: “Non è un’esclusione mirata a Rai e Mediaset, è una condizione per la partecipazione all’asta che fa sì che sia molto probabile che sia Rai che Mediaset non parteciperanno per lo scelta“.

I due broadcaster dispongono ognuno di quattro multiplex più uno convertibile. Ma se decidessero di convertire le frequenze DVB-H per la tv mobile, come sembra al momento probabile, sarebbero fuori dall’asta, secondo le regole concordate con la Commissione Ue.

 

“Personalmente non credo parteciperanno, ma per un calcolo aziendale“, ha detto Cardani

 

Ma il fatto che l’asta verrà indetta dal nuovo esecutivo solleva molti dubbi: e se fosse il centrodestra a vincere le elezioni?

 

I timori sono del tutto legittimi, visto che Mediaset, di proprietà della famiglia Berlusconi, ha criticato apertamente la cancellazione del beauty contest (Leggi Articolo Key4biz).

In un suo recente intervento, il consigliere Gina Nieri ha espresso un giudizio ‘totalmente negativo’ sulla prossima gara: “Non dà risposte né sul fronte della valorizzazione economica di questo bene, perché i miliardi che vengono ipotizzati non arriveranno, né servirà per far progredire o aumentare la capacità di sviluppo di questo settore“.

“Il beauty contest – ha detto anche – non andava più bene, perché era un regalo a Berlusconi, ma bisogna finirla di avere un approccio regolatorio punitivo nei confronti di qualcuno. Il settore va regolamentato nel senso dello sviluppo e non in termini punitivi”.