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Diritto d’autore: la Ue preferisce linea soft

Unione Europea


Negli ultimi 20 anni, l’economia digitale è stata un fattore importante di sviluppo, destinato a crescere sette volte più rapidamente del PIL globale dell’UE nei prossimi anni.

In rete ci sono nuovi modi di fornire, creare e distribuire contenuti e nuove vie per produrre valore. Questa è una sfida e un’opportunità per l’industria creativa, per autori, artisti e altri operatori della digital economy.

Obiettivo della Commissione Ue, com’è stato detto stamani nel corso dell’incontro voluto dal presidente José Manuel Barroso sulla revisione della Direttiva sul copyright, è quello di vigilare per fare in modo che il diritto d’autore resti conforme alle sue finalità nell’era digitale.

 

L’avvio della riforma ha messo in stato d’allarme gli editori europei che hanno lanciato una petizione, chiedendo che siano tenute in debito le ragioni dell’industria, specie davanti alle pressioni di alcune lobby anti-copyright (Leggi Articolo Key4biz).

Oggi, però, come ha osservato la Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), è emerso che “i passi per rivedere l’impianto saranno molto più cauti e per noi si tratta di una soluzione ragionevole”.

 

Alcuni progressi soddisfacenti, ha commentato oggi la Commissione alla fine dell’incontro, sono già stati compiuti grazie alla Strategia sui diritti di proprietà intellettuale, adottata nel maggio del 2011, ma restano ancora diversi problemi da affrontare per realizzare un effettivo mercato unico anche per questo settore.

Ragione per la quale la Commissione s’è impegnata a elaborare un moderno quadro regolamentare sul diritto d’autore che garantirà il giusto riconoscimento e compenso degli aventi diritto, in modo che la creatività, la diversità culturale e l’innovazione siano supportati da incentivi sostenibili, che consentano all’utente finale di avere accesso a una più ampia scelta di offerte legali, favoriscano la nascita di nuovi modelli di business e contribuiscano alla lotta alla pirateria.  

 

Oggi, quindi, la Commissione ha approvato due linee d’azione, individuando un primo intervento su questioni urgenti e uno successivo, nel 2014, su quelle a medio termine.

La prima mossa sarà quella di avviare immediatamente, a inizio d’anno, un confronto diretto con gli stakeholder su sei aree di intervento: portabilità dei contenuti al di là delle frontiere; user-generated content (UGC); data-text mining; equo compenso; accesso a opere audiovisive; patrimonio culturale.

 

L’azione sarà guidata congiuntamente dai Commissari Ue Michel Barnier, Neelie Kroes e Androulla Vassiliou.

 

Entro la fine del prossimo anno, verranno tirate le somme e adottate le soluzioni per problemi individuati, senza tuttavia escludere interventi governativi dei singoli Stati membri.

 

La seconda linea d’intervento prevedrà analisi e studi di mercato utili a predisporre per il 2014 una proposta in vista di una possibile riforma della Direttiva sul Copyright.

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