Pubblicità, stime ancora al ribasso per la crisi. I Paesi più colpiti, Italia, Grecia, Portogallo e Spagna

di Raffaella Natale |

Secondo ZenithOptimedia, previsioni ancora in calo con chiusura al 3,3%.

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Il mercato della pubblicità online chiuderà l’anno al 3,3%. A rivelarlo è uno Studio di ZenithOptimedia, che evidenzia un ulteriore ribasso delle previsioni rispetto al 3,8% annunciato a ottobre, il 4,8% di marzo e il 4,3% di giugno.

“In questo momento, le incertezze dell’eurozona pesano sulla crescita economica“, afferma ZenithOptimedia.

La Francia risente particolarmente delle attuali difficoltà, le stime vengono  infatti, ridotte a -1,9% contro -0,9% di ottobre.

 

“Il 2013 si annuncia ugualmente difficile, poiché la congiuntura economica, rafforzata da un forte rallentamento dei consumi familiari, obbliga le aziende a razionalizzare le spese, determinando una forte pressione sul costo dei media“, sottolinea Sébastien Danet, presidente di ZenithOptimedia France.

Si prevede, quindi, un calo degli investimenti dell’1,4%, a fronte di un leggero aumento dello 0,4% annunciato a ottobre.

 

Secondo gli analisti, gli investimenti potrebbero ripartire sotto l’effetto di una ripresa economica mondiale.

In Europa, i Paesi che risentono maggiormente della crisi dell’euro sono Italia, Portogallo, Grecia e Spagna, dove il mercato pubblicitario ha segnato un calo ancora più drastico rispetto alle loro economie.

ZenithOptimedia stima che in questi cinque Paesi, gli investimenti pubblicitari diminuiranno del 15,3% entro la fine del 2012 e di un ulteriore 4% nel 2013, per poi assestarsi nel 2014, andando verso una leggera ripresa (2,1%) nel 2015.

 

A livello mondiale, ZenithOptimedia prevede che le spese pubblicitarie aumenteranno del 4,1% nel 2013 e poi del 5,6% nel 2015. “Questa crescita sarà trainata principalmente dai mercati in via di sviluppo, per i quali si prevede un aumento in media dell’8% nel 2013″.

Questi mercati emergenti, essenzialmente quelli asiatici, dovrebbero contribuire per il 61% alla crescita degli investimenti pubblicitari tra il 2012 e il 2015.

“Queste economie – spiegano gli analisti – hanno crescite molto veloci che vanno di pari passo con l’adozione di pratiche e tecnologie occidentali”.

 

L’America settentrionale, come anche Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud, fanno parte delle aree più dinamiche dei mercati a media crescita, con il +4,2-4,6% l’anno.

Gli Stati Uniti restano, tuttavia, tra i maggiori investitori e, tra il 2012 e il 2015, dovrebbero partecipare col 28% di 76 miliardi di dollari della crescita globale.