Legge di Stabilità 2013. Angelo Cardani al Governo: ‘Cancellare proroga del trasferimento dei fondi Agcom ad altre Autorità’

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Incompatibile con le norme Ue la proroga per il 2013-2015 del sistema di trasferimento dall’Agcom ad altre Autorità indipendenti di una quota delle entrate derivanti dalla contribuzione finanziaria degli operatori tlc.

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Angelo Cardani

Il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, ha inviato una segnalazione al governo sulla legge di stabilità 2013 chiedendo di eliminare la norma relativa alla “proroga del sistema di trasferimento dei fondi dell’Autorità ad altre Autorità indipendenti”.

La norma in esame proroga per gli anni 2013-2015 l’applicabilità del sistema di trasferimento – introdotto dalla Finanziaria 2010 – di una quota delle entrate derivanti dalla contribuzione finanziaria dei soggetti operanti nel mercato di competenza dell’Autorità ad altre Autorità indipendenti.

 

In particolare la legge di stabilità prevede l’attribuzione di 3,6 milioni di euro l’anno al Garante per la Privacy e di 0,3 milioni di euro l’anno al Garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, a valere sulle entrate del bilancio dell’Agcom.

 

La proroga fino al 2015 di tale meccanismo di trasferimento, inizialmente prevista per gli anni 2010-2012, “quale misura eccezionale e transitoria” sembra ora figurarsi nella sostanza quale sistema organico di mutualità in favore delle autorità indipendenti non in grado di autofinanziarsi.

 

Per il presidente Cardani tale sistema si pone però “in aperto contrasto con i chiari principi derivanti dal diritto dell’Unione europea in materia di contributi imposti agli operatori di reti e di servizi di comunicazione elettronica per la copertura dei costi di regolazione, vigilanza e controllo sostenuti dall’Autorità”.

 

In base all’articolo 2 della legge 481 del 1995 (ripresa dalla Finanziaria 2006), il finanziamento dell’Agcom è a carico del ‘mercato di competenza’, quindi degli operatori tlc, che versano all’Autorità fino al massimo il 2 per mille dei ricavi risultanti dal bilancio. Tali oneri rappresentano a oggi la fonte esclusiva delle entrate dell’Agcom nel contesto di un sistema di ‘auto-finanziamento’ in linea con i dettami Ue.

 

La proroga per un ulteriore triennio del trasferimento dei fondi dall’Agcom ad altre Autorità indipendenti – previsto dall’art. 3 comma 36 della Legge di Stabilità 2013 – secondo Cardani presenta dunque  “evidenti profili di contrasto con l’articolo 12 della direttiva europea in materia di autorizzazioni generali per la fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettronica“, tali da spingere “tutti i maggiori operatori di telecomunicazione” a presentare ricorsi innanzi al Tar del Lazio.

Anche perchè – sottolinea ancora Cardani – la contribuzione è stata innalzata all’aliquota massima.

“In altre parole – conclude la lettera di segnalazione inviata al Governo – agli operatori non possono essere imposti contributi ulteriori rispetto a quelli già previsti dall’articolo 12 della direttiva europea del 2002 e tali contributi non possono esser utilizzati dall’Agcom per finanziare attività diverse da quelle indicate dalla direttiva. Pertanto tali somme non possono essere utilizzate per finanziare Autorità nazionali operanti in altri settori senza incorrere nella violazione del precetto comunitario”.

 

Per tutti questi motivi, Cardani chiede la “soppressione” delle disposizioni che prorogano il trasferimento ad altre Autorità delle entrate derivanti all’Agcom dalle contribuzioni degli operatori di settore.