Agenzia Digitale, Agostino Ragosa: ‘Serve un Piano nazionale dell’ICT e chiedo la collaborazione di tutti’

di Cinzia Guadagnuolo |

Al Cloud Computing Summit, oggi a Roma, Ragosa ha dichiarato: ‘L'Agenzia da sola non può bastare. Chiedo l'aiuto di tutti. Non è pensabile investire come Paese nell'ICT se non ci dotiamo di un piano nazionale’.

Italia


Agostino Ragosa

Di certo sono pochi quelli che, in questo momento, vorrebbero stare al posto di Agostino Ragosa, l’uomo che esattamente un mese fa il Consiglio dei Ministri ha designato alla guida della Direzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Leggi Articolo Key4biz).

Che il compito sia arduo e ‘attenzionato’ da tante speranze e interessi, Ragosa ne è perfettamente consapevole. “Sono preoccupato e chiedo l’aiuto di tutti“, ha dichiarato questa mattina, intervenendo al Cloud Computing Summit a Roma (Leggi Articolo Key4biz).

Quello che spera è che l’Agenzia possa essere uno strumento capace di aiutare il Paese a svilupparsi e a crescere attraverso le tecnologie digitali.

 

La strada per attuare i progetti di trasformazione, come chiedono gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana, a sua volta mutuata dall’Agenda Digitale Europea, è tutta in salita. Ricordiamo che il 18 dicembre scade il Decreto Crescita 2.0 e va convertito in legge prima di quella data. Tra emendamenti presentati e poi ritirati, altri non accolti, si rischia di svuotare un progetto che doveva fornire gli strumenti per la digitalizzazione effettiva del Paese.

I temi principali e le urgenze le elenca lo stesso Ragosa. Prima di tutto innovare i servizi e i processi. In questo contesto, ha sottolineato Il neo Direttore, “la conoscenza profonda delle tecnologie, partendo anche dal cloud e dalla nuvola certificata, è ineludibile. Come innovare senza conoscere davvero gli strumenti a disposizione?”

Altro punto nella “scaletta” della Direzione è la digitalizzazione della PA: “I data center devono essere evoluti e non possono essere tenuti nei sottoscala delle ASL e dei ministeri. Questo non è più concepibile”.

 

Al tema delle infrastrutture, poi, si lega necessariamente quello dell’accesso e della banda larga: “Per la banda larga e la banda ultralarga chiederò aiuto alle grandi aziende“, ha detto Ragosa.. Il rischio è che i servizi non siano realmente accessibili. “Dobbiamo mettere al centro di tutte queste operazioni il cittadino, dobbiamo capire le sue difficoltà nell’accedere ai servizi di eGov”.

Per far questo sarà compito dell’Agenzia monitorare i servizi nazionali, “un altro ruolo che dobbiamo assumere, con un monitoraggio sia sui tempi delle procedure che sulle performance in real time”.

 

Un altro nodo chiave, per Ragosa, è quello delle competenze. “Anche su questo chiederò il sostegno ai principali player industriali. Io e il ministro Francesco Profumo dobbiamo lanciare un grande piano di formazione digitale nelle scuole”.

 

Infine, ma assolutamente non meno importante, un altro dei compiti dell’Agenzia, e forse quello più difficile, è fare sistema. “Serve – ha concluso Ragosa – un piano nazionale dell’ICT. Non è possibile pensare di investire come Paese nell’ICT e considerarlo un settore chiave se non ci dotiamo di un piano nazionale”.

È evidente, ha dunque chiosato, che “l’Agenzia da sola non può bastare. Chiedo l’aiuto di tutti, players, industrie, pubblica amministrazione centrale, certamente, ma anche locale. Chiedo la collaborazione di tutti”.