Troppo cyberbullismo nelle scuole. Al MIUR, Conferenza internazionale su prevenzione e interventi mirati

di Raffaella Natale |

Nel corso della giornata verranno presentate le best practices elaborate nell’ambito del Progetto europeo ‘Tabby in Internet’.

Italia


Francesco Profumo

Il fenomeno del cyberbullismo è ormai un serio problema sociale, sul quale è giusto prendere interventi tempestivi per evitare che possano succedere ancora gravi episodi come quello del quindicenne romano, perseguitato sui social network dai compagni che lo deridevano per la sua presunta omosessualità, che ha deciso di togliersi la vita. Questo è solo l’ultimo di una lunga lista di casi, che pongono l’accento su una piaga sociale che merita la giusta attenzione da parte di istituzioni, scuole e famiglie.

 

Domani, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, si terrà la Conferenza internazionale “Cyberbullismo e rischio di devianza, strategia di prevenzione e interventi mirati”.

Nel corso della giornata, che sarà introdotta dal Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, verranno presentate le best practices elaborate nell’ambito del Progetto europeo “Tabby in Internet“, approvato nel quadro del programma Daphne III (2007-2013), finalizzato a prevenire e combattere ogni forma di violenza, sia nella sfera pubblica che in quella privata, e a proteggere le vittime e i gruppi a rischio.

 

I lavori della giornata saranno conclusi dal Ministro Francesco Profumo.

 

Cos’è il cyberbullismo?

“L’uso delle tecnologie di comunicazione elettronica e il coinvolgimento in atti di crudeltà e comportamenti ripetuti e/o largamente diffusi che procurano danni emotivi nei confronti di altri“. Le vittime di questi comportamenti possono non sapere chi sia l’autore di queste prevaricazioni, sebbene nella metà dei casi lo sanno.

Diversi studi evidenziano che il cyberbullismo è altamente correlato al bullismo in ambito scolastico e ne è una continuazione o addirittura una rappresaglia al bullismo messo a punto da chi ha subito bullismo tra i banchi, che grazie alla rete si ‘nasconde’ e si sente più protetto.  Ma il danno causato dal cyberbullismo è più grave rispetto alle conseguenze causate dalle forme tradizionali del bullismo, poiché online la comunicazione può risultare estremamente brutale e violenta in quanto non vi sono filtri. 

 

Il Progetto Tabby (Threat Assessment of Bullying Behavior: Valutazione della minaccia di cyberbullismo nei giovani) ha l’obiettivo di promuovere tra i giovani l’utilizzo positivo e consapevole della rete, accrescere la conoscenza delle minacce derivanti dall’uso di Internet e attivare strategie e interventi di prevenzione.

Affronta quelle sfide “negative” fronteggiate nella quotidianità da insegnanti, istruttori, educatori, dirigenti scolastici, genitori e correlate all’uso improprio della rete e dei nuovi dispositivi digitali da parte dei giovani: principalmente il cyberbullismo, le minacce digitali e i rischi connessi al cosiddetto “sexting” (L’invio d’immagini o testi a sfondo sessuale autoprodotti, la cui distribuzione in rete pone i giovani ad alto rischio).

 

Il progetto punta ad accrescere la conoscenza e le capacità di proteggere i giovani quando usano internet e in particolare i social network, anche attraverso le tecnologie mobili oggi disponibili, che rendono l’accesso alla rete sempre disponibile.

 

Non esiste una singola causa dei problemi in questione, e molti studi hanno dimostrato che, riguardo al cyberbullismo, hanno un ruolo fondamentale sia i fattori e le caratteristiche individuali che quelle sociali e relazionali.

Questo approccio di valutazione dinamica tiene in considerazione una serie di fattori individuali, sociali e di contesto in una prospettiva temporale, indagando come tali diversi fattori interagiscono fra loro nel corso del tempo e come questi influenzano la condotta antisociale e il suo manifestarsi.

 

Applicare un approccio di valutazione dinamica non significa semplicemente identificare e sommare i vari fattori di rischio che presentano i ragazzi e le ragazze nell’uso che fanno della rete a scuola e a casa, ma significa soprattutto comprendere che determinati comportamenti possono essere correlati fra di loro e produrre una combinazione dinamica di fattori individuali, ambientali e sociali che interagiscono gli uni con gli altri in momenti specifici e differenti per ogni singolo individuo.

 

Il Progetto Tabby è “Europeo” nelle sue caratteristiche non solo perché le attività e le ricerche sono realizzate in diversi paesi dell’Unione Europea, ma anche perché si intende esplorare e sviluppare a livello Europeo un approccio che potrà essere condiviso, adottato, diffuso e usato con utilità non solo a livello di singole nazioni ma in tutti i 27 Paesi dell’Ue, per incrementare le buone pratiche per la riduzione dei crimini, migliorare il benessere sociale, prevenire le violenze e soddisfare i bisogni dei cittadini, in particolare di quelli più indifesi, fornendo loro strumenti efficaci per divenire parte attiva, consapevole e meno vulnerabile nell’uso della rete come strumento di comunicazione diffuso.

 

 

Per maggiori informazioni:

Progetto Tabby