Credito al consumo, gli interventi di Antitrust e Banca d’Italia contro le irregolarità dei siti web

di Alessandra Talarico |

Nell’ambito dell’operazione ’sweep’ lanciata dalla Commissione, sono stati controllati 15 siti: solo 4 risultavano in regola. Corrette le irregolarità riscontrate.

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Banking online

Avere informazioni chiare e precise quando si chiede un prestito è essenziale perché i consumatori possano comprenderne il costo reale e riflettere sull’effettivo ammontare del rimborso mensile.

Per capire se i siti che fanno capo alle istituzioni finanziarie e agli intermediari del credito forniscano informazioni corrette sui costi e sulle offerte, la Commissione europea ha effettuato un’indagine a tappeto, i cui risultati sono stati resi noti oggi a Bruxelles.

 

Nell’ambito di questa indagine, Banca d’Italia e Antitrust hanno controllato 15 siti web italiani e solo 4 sono risultati immediatamente in linea con le prescrizioni normative, mentre 11 hanno corretto le indicazioni fornite alla potenziale clientela relativamente a prestiti personali e carte di pagamento ‘revolving’.

Tra le irregolarità riscontrate, il mancato inserimento negli annunci pubblicitari di tutte le informazioni richieste dalla direttiva sull’offerta di credito ai consumatori quali l’importo totale dovuto dal consumatore o un esempio rappresentativo del costo del finanziamento. In altri casi i moduli Iebcc (Informazioni europee di base sul credito ai consumatori) non riportavano tutte le informazioni obbligatorie per consentire al consumatore di compiere scelte consapevoli (ad esempio, il TAEG non era indicato correttamente) oppure la documentazione non era agevolmente fruibile.

 

L’Antitrust ha invece effettuato interventi di ‘moral suasion‘ relativi all’uso improprio nelle pubblicità dei prodotti della parola ‘risparmio’ riferita ad esempio alla sostituzione di un piano di rimborso del debito che può comportare una riduzione dell’importo delle singole rate, ma non una riduzione del costo del debito e dell’importo complessivo da rimborsare.

Correzioni sono state richieste anche in merito alle informazioni anche non chiare e comprensibili dei costi di quelle carte che prevedono un rimborso rateale dietro il pagamento di un tasso di interesse.

 

In Europa hanno partecipato allo sweep 28 Paesi. I siti controllati sono stati 544, di cui 193 corretti grazie all’azione delle singole Autorità nazionali.