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Sony: tonfo in Borsa. La società crolla ai minimi storici dopo l’emissione di bond convertibili per 1,46 mld di euro

Giappone


Il titolo Sony ha perso quasi il 9% in seguito all’annuncio del colosso dell’elettronica di offrire, per la prima volta in oltre dieci anni, obbligazioni convertibili per 150 miliardi di yen (1,46 miliardi di euro) con un prezzo di conversione posto a 957 yen con un premio del 10% sulla chiusura precedente.

Un tonfo che ha portato le azioni al livello più basso in 35 anni e che esaspera una crisi senza precedenti per il colosso giapponese, alle prese con il quarto anno consecutivo in perdita.

Mercoledì, la società ha annunciato l’emissione di bond convertibili a cinque anni per finanziare l’investimento in Olympus, l’acquisizione della società americana Gaikai e lo sviluppo della sua attività nei sensori d’immagine CMOS, oltre che per rimborsare il debito.

Ma gli investitori non hanno mostrato di gradire questo annuncio, paventando il rischio di una eccessiva diluizione del capitale data la quantità offerta rispetto alla capitalizzazione della società.

 

La prima vendita di obbligazioni convertibili di Sony dal 2003 arriva in uno dei momenti più critici per il gruppo giapponese, la cui attività nel settore dei televisori è in perdita per il nono anno consecutivo.

Il Chief Executive Officer Kazuo Hirai ha annunciato 10 mila licenziamenti e la vendita di alcuni asset, mentre le attività vengono concentrate prevalentemente sui dispositivi mobili, i giochi e le immagini digitali per tentare di contrastare la concorrenza, in particolare, di Samsung e Apple.

 

Il valore di mercato di Sony, in base alla chiusura di ieri alla Borsa di New York (9,82 dollari, il livello più basso dal 1987), si attesta attualmente a 9,86 miliardi (nel 2000 valeva 120 miliardi di dollari), contro i 505 miliardi di Apple e i 180 miliardi di Samsung.

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