Telecom Italia. Gabriele Galateri, ‘Cda valuterà offerta di Naguib Sawiris’. Il tycoon egiziano punta al 30%

di Alessandra Talarico |

In mattinata, una nota confermava la manifestazione d’interesse. 'Contento' il miistro Corrado Passera. Secondo il WSJ, con un investimento da 5 miliardi Sawiris potrebbe arrivare al 30% della società.

Italia


Naguib Sawiris

Il Consiglio di amministrazione di Telecom Italia valuterà l’offerta di Naguib Sawiris. Lo ha confermato il consigliere di amministrazione della compagnia telefonica e presidente di Generali, Gabriele Galateri, parlando a margine dell’ FT Italy Summit in corso a Milano.

“Il Cda – ha detto Galateri – ha avuto notizia della lettera di Sawiris e la cosa sarà approfondita e valutata”.

 

In mattinata, la società telefonica ha confermato di aver ricevuto una comunicazione da parte del tycoon egiziano nella quale viene manifestato “l’interesse all’investimento nel capitale di Telecom Italia mediante sottoscrizione di azioni di nuova emissione”.

L’iniziativa, spiega la società in una nota, “viene descritta come volta a dotare la società di risorse da destinare a progetti di crescita”.

 

“Del documento – continua la nota – è stata data lettura nella riunione dell’8 novembre scorso del Consiglio di Amministrazione che si è limitato a prenderne atto, riservandosi ogni opportuna valutazione a valle delle necessarie verifiche a cura del management della società”.

 

Le indiscrezioni sull’interessamento di Sawiris verso la principale società telefonica italiana si parla già da tempo, ma nel fine settimana i rumors sono stati rinfocolati da un articolo del Corriere della Sera, secondo cui il magnate egiziano sarebbe pronto a un investimento di 5 miliardi di euro, con l’obiettivo – secondo il Wall Street Journal – di arrivare a una quota del 30% della società.

 

Sawiris – che nel 2005 acquisì Wind da Enel per poi cederla 5 anni più tardi ai russi di Vimpelcom – potrebbe acquisire una quota di Telco (la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia). Ma un simile scenario, secondo il quotidiano newyorkese, sarebbe di difficile attuazione perchè “gli azionisti dovrebbero accettare di vendere o diluire le loro azioni con un aumento di capitale”.

 

Nelle scorse settimane, Sawiris avrebbe avanzato una proposta anche a Cesar Alierta, offrendo 1 miliardo di euro per la quota del 46% di Telefonica in Telco (che implica circa il 10,5% delle azioni ordinarie del capitale di Telecom). Offerta rimandata al mittente da Alierta, che per entrare in Telco pagò nel 2007 4,1 miliardi, oltre ai 230 milioni immessi dai soci per stabilizzare la holding e a ulteriori 2,6 miliardi investiti per sistemare l’indebitamento.

 

“Telecom Italia è attualmente sottovalutata quindi sarebbe un ottimo investimento per Sawiris”, ha dichiarato al WSJ Francesco Sacco, docente della Bocconi.

 

Sempre secondo il WSJ, l’offerta di Sawiris è un’ulteriore conferma della vulnerabilità di diverse società telefoniche del sud Europa, Telecom Italia compresa, schiacciate dal peso dei debiti (l’obiettivo della società italiana è di riportarlo a 27,5 miliardi di euro dagli attuali 29,4 miliardi) e quindi facile preda di investitori stranieri.

 

Di parere opposto, però, il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, secondo cui “…se c’è un interesse da parte di un soggetto per Telecom Italia vuol dire che dentro Telecom Italia c’è un importante valore e quindi credo faccia piacere che questo interesse ci sia”.

 

Sullo stesso tono il commento del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che, sempre dall’FT Italy Summit di Milano, si è detto ‘contento’ della manifestazione d’interesse di Sawiris per Telecom Italia, così come lo è ogniqualvolta un investitore straniero manifesta interesse per l’Italia.

Ogni ulteriore sviluppo, ha detto il ministro, “…dipenderà dall’azienda e da tante altre cose e però è un’altra evidenza del fatto che sul futuro del nostro paese c’è ottimismo”.

 

Quanto all’operato del suo dicastero e del Governo per rilanciare la crescita, sono state approvate, ha detto, “riforme necessarie e coraggiose”, il cui effetto sarà visibile sul lungo periodo.

“Ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha proseguito sottolineando che dopo aver messo a posto i conti ora bisogna pensare a riagganciare la crescita: “Stiamo costruendo una piattaforma per una fase nuova di crescita”, confermando quanto dichiarato anche dal premier Monti (Leggi articolo Key4biz) e cioè che la ripresa arriverà nella seconda parte del prossimo anno.

“Se però perdiamo lo slancio di questi mesi questa previsione potrebbe non avverarsi. Non importa chi sarà in carica, sono sicuro che farà il suo meglio”, ha concluso.

 

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