4G: la Ue aggiunge 120 Mhz di spettro e punta a ‘doppiare’ la capacità Usa

di Alessandra Talarico |

Gli Stati membri dovranno cambiare le licenze e ‘aprire’ questo spettro entro al massimo il 30 giugno 2014.

Europa


Frequenze 4G

Le tecnologie 4G potranno usufruire di ulteriori 120 MHz di spettro intorno alla banda 2GHz ‘accoppiata’ (1920-1980 MHz e 2110-2170 MHz), attualmente utilizzata per l’UMTS. È quanto stabilito dalla Commissione europea con una decisione che secondo l’esecutivo comunitario favorirà ulteriormente il decollo della banda larga di nuova generazione in Europa.

Gli Stati membri dovranno obbligatoriamente ‘aprire’ questo spettro entro al massimo il 30 giugno 2014 e “fissare condizioni tecniche armonizzate per consentire la coesistenza tra le diverse tecnologie”.

 

In questo modo, spiega la Commissione, in Europa i servizi mobili a banda ultralarga disporranno del doppio dello spettro che negli Usa, vale a dire circa 1000 MHz, e gli operatori avranno maggiori opportunità di investire nel miglioramento delle reti mobili a beneficio dell’economia e dei consumatori che, col passare del tempo, potranno usufruire di servizi più numerosi e veloci.

 

“Questo spettro extra per il 4G – ha affermato il Commissario Ue all’Agenda Digitale, Neelie Kroesvuol dire che potremo soddisfare meglio la crescente domanda di banda larga. Voglio che gli Stati membri agiscano velocemnte per cambiare le attuali licenze. Noi tutti avremo da guadagnarci”.

 

La decisione mira a una liberalizzazione ‘armonizzata’ della banda 2 GHz in tutti gli Stati membri, così da evitare future frammentazioni, oltre che a introdurre maggiore flessibilità rimuovendo eventuali restrizioni all’uso dello spettro.

 

Secondo i dati della Ue, il traffico globale sulle reti mobili crescerà del 26% l’anno entro il 2015, quando nel mondo si prevede saranno in uso 7 miliardi di smartphone, tablet e altri dispositivi per la connessione mobile a internet.

Visto che lo spettro radio è una risorsa limitata e pertanto estremamente preziosa, è necessaria una gestione più ‘intelligente’, che includa un utilizzo migliore delle bande già in uso ad esempio attraverso la condivisione delle risorse spettrali.

 

La Commissione sta pensando altresì a successive misure sulla banda 2Ghz terrestre non accoppiata (1900-1920 MHz e 2010-2025 MHz), attualmente assegnata alle reti Umts ma non utilizzata.

“Tale iniziativa – spiega la Commissione in una nota – avrà lo scopo di garantire un uso efficiente delle sottobande non accoppiate, che presentano diversi vantaggi in termini economici, sociali e ambientali, considerando le applicazioni alternative alla banda larga mobile terrestre e prendendo in considerazione gli attuali diritti d’uso”.

A questo scopo, la Commissione ha già affidato al CEPT (European Conference of Postal and Telecommunications Administrations) il compito di studiare applicazioni adatte e di sviluppare condizioni tecniche appropriate e accordi di condivisione.