eBook: fusioni tra editori per battere gli OTT? Pearson conferma trattative con Bertelsmann

di Raffaella Natale |

Da questa fusione potrebbe nascere un gigante dell’editoria in grado di mettere paura ai retailer online e non solo.

Europa


Bertelsmann

II mercato dell’editoria è sempre più dominato dai rivenditori online, come Amazon, Apple o Google, e probabilmente la difficoltà a competere alla meglio con gli OTT deve aver spinto  due dei maggiori attori del settore, la tedesca Bertelsmann e la britannica Pearson a valutare una possibile fusione.

L’operazione, che riguarderebbe ovviamente le due rispettive divisioni editoriali, Random House e Penguin, è stata confermata da quest’ultima: le trattative sono state avviate anche se al momento “non è stato raggiunto alcun accordo e non ci sono certezze sull’esito della transizione”.

Se la fusione andasse in porto, la neonata società, nella quale i due editori avrebbero due quote paritetiche, diverrebbe la più grossa sul mercato dell’editoria, controllerebbe il 25% del mercato USA, in grado così di rispondere al meglio alle nuove sfide del settore librario, in particolare quella degli eBook.

 

I prezzi più bassi praticati dai retailer online hanno, infatti, messo sotto pressione gli editori alle prese con la ricerca di una nuova strategia per il digitale.

 

Qualche settimana fa, alla Buchmesse di Berlino, il più importante appuntamento per lo scambio dei diritti del settore editoriale librario, gli editori hanno lanciato l’allarme. L’Associazione italiana degli editori (Aie) ha chiesto l’abbassamento dell’Iva al 4% per gli eBook e credito di imposta per l’innovazione digitale (Leggi Articolo Key4biz).

Argomento molto caldo sul quale si sta consumando un braccio di ferro tra la Francia e la Commissione Ue (Leggi Articolo Key4biz) che, però, va visto alla luce dell’inevitabile distorsione tra libri di carta, sottoposti a Iva al 4%, ed eBook che in Italia arrivano a un’aliquota del 21%.

Risolvere la questione è quanto mai urgente ed è impensabile dover aspettare, come chiede la Ue, la modifica della Direttiva sull’Iva che dovrebbe arrivare per la fine del 2013.

 

Questa potrebbe essere una delle ragioni a spingere gli editori a cercare accordi tra loro.

La fusione potrebbe, infatti, aprire la via a una nuova fase di consolidamento del mercato dei libri, così com’è stato per quello della musica, che davanti all’avanzata di iTunes di Apple, e più in generale dei music store online, ha preferito seguire questa via e le major discografiche sono passate da sei a tre.

 

Ricordiamo che Penguin è una delle cinque case editrici accusate d’aver fatto cartello sul mercato degli eBook.

Tre di queste, Hachette Book Group, Simon & Schuster e HarperCollins, hanno però trattato col Dipartimento di Giustizia USA mentre Penguin e Macmillan aspettano l’esito del processo (Leggi Articolo Key4biz).

 

La fusione deve ovviamente ricevere il via libera dall’Antitrust Ue, ma non è detto che sia così facile.

Del resto la nuova unità fa paura anche agli editori, oltre che agli OTT, che molto presto per sopravvivere dovranno cercare soluzioni analoghe.