Mobile money: mercato da 44 mld di dollari e il servizio Vodafone M-Pesa diventa cross-border

di Alessandra Talarico |

M-Pesa sarà collegato all’hub internazionale HomeSend, gestito da BICS, società attiva nel settore dei trasferimenti di denaro in 35 paesi. Il servizio sarà quindi esteso oltre il mobile money a settori quali i servizi finanziari e bancari.

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Trasferire denaro via telefonino è un’opportunità che ha cambiato la vita a molte persone nei mercati emergenti, dove spesso le persone non possono accedere ai circuiti finanziari tradizionali – per la mancanza ‘fisica’ delle banche o per gli alti costi dei conti corrente – ma possiedono, per la maggior parte, un telefonino.

Secondo uno studio di Berg Insight, il numero di utenti attivi dei cosiddetti servizi ‘mobile money’ nei mercati emergenti crescerà a un tasso di crescita medio annuale del 36%, passando da 61 milioni nel 2011 a 381 milioni nel 2017.

Il valore totale delle transazioni – sempre secondo le proiezioni di Berg Insight – crescerà a un tasso medio annuale del 44%, da 44 miliardi di dollari nel 2011 a 395 miliardi tra 5 anni.

 

I servizi di mobile money hanno un ruolo centrale per estendere la portata dei servizi finanziari alle popolazioni tagliate fuori dai circuiti bancari tradizionali. La loro diffusione sarà trainata negli anni a venire dai paesi dell’Asia Pacifico, mentre in molti paesi africani i servizi hanno già raggiunto un livello di maturità tale da creare significative opportunità di business anche nei settori contigui come le assicurazioni e il merchant acquiring.

“Il Mobile money sta trasformando mercati quali quello delle micro-assicurazioni e guiderà la diffusione dei pagamenti elettronici di beni e servizi in molte economie emergenti”, hanno sottolineato gli analisti di Berg Insight.

 

Per gli operatori mobili, quindi, l’offerta di questi servizi rappresenta sia un modo per attrarre nuovi clienti che per trovare nuovi flussi di reddito.

Vodafone, ad esempio, ha lanciato dal 2007 il servizio M-Pesa, diventato uno dei sistemi di pagamento più utilizzati in paesi come il Kenya.

Il successo del servizio si basa sulla semplicità di utilizzo e l’economicità: i pagamenti o la ricezione di denaro avvengono via sms, senza la necessità di disporre di un telefonino troppo sofisticato e i costi delle transazioni sono molto bassi.

 

Ora, il gruppo britannico ha annunciato che M-Pesa potrà essere usato anche a livello transfrontaliero, permettendo il trasferimento di denaro anche tra paesi diversi.

M-Pesa sarà collegato all’hub internazionale HomeSend, gestito da BICS, società attiva nel settore dei trasferimenti di denaro in 35 paesi.

Il servizio sarà quindi esteso oltre il mobile money a settori quali i servizi finanziari e bancari.

 

Michael Joseph, responsabile mobile money di Vodafone, ha sottolineato che “il telefonino non cambia solo la vita, ma anche l’economia e la società: un aumento del 10% della penetrazione mobile porta a un aumento dell’1,2% del PIL. Abbattendo i confini nazionali e rendendo il servizio di trasferimento di denaro veramente globale e ubiquo – proprio come oggi gli sms – potremo connettere tutte quelle persone che non possono per vari motivi accedere ai servizi bancari tradizionali”.

 

Secondo i dati della GSM Association, esistono attualmente 140 servizi di mobile money transfer in 65 paesi e oltre 100 sono in fase di sviluppo, principalmente nei mercati emergenti.