Fibra ottica ‘a domicilio’: l’Europa procede a rilento sull’FTTH/B. Italia penultima in classifica

di Alessandra Talarico |

Al primo posto per diffusione della tecnologia FTTH/B – la fibra ottica fino alle abitazioni - si conferma la Lituania con una penetrazione superiore al 30%, seguita dalla Norvegia (18%) e dalla Svezia (14,5%).

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Fatica a prendere piede la fibra ottica in Europa: nonostante un solido +16,4% nel numero di sottoscrizioni FTTH/B (Fiber-to-the-home/building) nel corso della prima metà del 2012, gli utenti di questa tecnologia sono ancora appena 5,95 milioni a fronte di 32 milioni di abitazioni coperte.

 

È quanto emerge dai dati elaborati da IDATE e resi noti ieri da FTTH Council Europe nell’ambito del Broadband World Forum di Amsterdam.

I dati, che fanno riferimento al livello di adozione della fibra ottica nella UE27 + Andorra, Croazia, Islanda, Israele, Macedonia, Norvegia, Serbia, Svizzera, Turchia – classificano le 22 economie in cui più dell’1% delle famiglie è abbonata ai servizi FTTH/B.

In questa classifica, l’Italia è al penultimo posto, seguita solo dalla Romania con una penetrazione di poco superiore all’1%. Al primo posto si conferma la Lituania con una penetrazione superiore al 30%, seguita dalla Norvegia (18%) e dalla Svezia (14,5%).

Tra le principali economie Ue, IDATE segnala l’assenza nelle prime 22 posizioni di Germania e Regno Unito, mentre la Spagna è terzultima (1,42%) subito prima dell’Italia e la Francia è in sestultima posizione con una penetrazione del 3%.

Germania e Regno Unito stanno puntando su un’altra architettura (FTTC- Fiber-to-the-cabinet), con BT che – come Telecom Italia – pensa a potenziare il rame attraverso la tecnologia nota come vectoring.

 

Tra i mercati che presentano il maggiore potenziale di crescita sul fronte FTTH/B, IDATE segnala la Russia con 5,2 milioni di abbonati FTTH/B e 15,8 milioni di abitazioni coperte.

L’Ucraina ha oltre 1 milione di utenti – in aumento dell’85% nel primo semestre 2012.

 

In Europa, nonostante il piazzamento molto basso in classifica (20esimo) e la difficile situazione economica, la Spagna si pone sulla strada della crescita: i recenti annunci degli operatori attivi nel Paese (Telefonica e Orange Spain tra gli altri) suggeriscono che la fibra è considerata un investimento solido.

 

Il direttore generale di FTTH Council Europe, Hartwig Tauber, ha sottolineato che “i paesi assenti dalla classifica rischiano di perdere la possibilità di costruire un futuro sostenibile per i loro cittadini”.

“Per raggiungere gli obiettivi della Digital Agenda servono ulteriori sforzi. La decisione di investire nell’FTTH – ha concluso – deve essere presa oggi”.

 

Ieri, sempre dal Broadband World Forum di Amsterdam, il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, ha esortato i Governi a porre lo sviluppo delle reti banda ultralarga in cima alla loro lista di priorità: “L’Europa della banda larga si trova di fronte a un bivio – ha affermato –  se si prende la strada giusta i benefici si vedranno per molti anni a venire; se si sbaglia direzione, saranno le prossime generazioni a pagare. E tutto dipenderà dalle decisioni politiche e dagli investimenti di oggi” (leggi articolo Key4biz).