Biblioteche digitali e diritto d’autore: sistema Arrow strumento essenziale per la ricerca diligente in Europa

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La Direttiva sulle opere orfane, approvata in via definitiva, prevede che Arrow sia una delle fonti obbligatorie per la ricerca diligente degli aventi diritto nei programmi di digitalizzazione di libri.

Unione Europea


Digital library

Arrow, il sistema europeo frutto di un progetto coordinato da AIE (Associazione Italiana Editori), dovrà essere obbligatoriamente utilizzato nei programmi di biblioteche digitali. Lo stabilisce la Direttiva Ue sulle opere orfane, approvata dal Parlamento e dal Consiglio europeo, la cui pubblicazione è attesa entro la fine dell’anno e che dovrà essere recepita dai 27 stati membri dell’Unione entro due anni.

 

Il testo intende facilitare la messa in linea da parte delle biblioteche delle opere orfane, cioè di quelle opere protette da diritti d’autore per le quali non è possibile trovare gli aventi diritto anche al termine di una ricerca diligente. La Direttiva si incarica di definire i livelli minimi di questa ricerca, che deve avvenire opera per opera e, per le opere librarie, deve consultare anche Arrow.

 

Gli stati membri dovranno poi stabilire i criteri di ricerca più nel dettaglio, dopo aver consultato sia gli aventi diritto sia le biblioteche e potranno definire il modello di gestione dei diritti per autorizzare le biblioteche a digitalizzare e pubblicare in rete le opere orfane. Sarà obbligatorio prevedere una remunerazione per gli aventi diritto che dovessero palesarsi in un secondo momento, ma è anche possibile avere un sistema di licenza in cui le biblioteche paghino una piccola somma su tutti i libri digitalizzati, che funga come una specie di assicurazione per remunerare i pochi casi di aventi diritto ricomparsi.

 

Arrow (Accessible Registries of Rights information and Orphan Works towards the European Digital Library) è un sistema, coordinato da AIE, che facilita la gestione dei diritti d’autore nei programmi di digitalizzazione su larga scala dei patrimoni bibliotecari. Un dato illustra meglio di altri il valore del servizio: uno studio della British Library ha dimostrato che l’utilizzo di Arrow riduce il tempo necessario per la gestione dei diritti da una media di quattro ore a titolo a cinque minuti (Leggi Articolo Key4biz).

 

Arrow è una complessa infrastruttura che mette in rete numerose banche dati europee, rese interoperabili attraverso l’uso di standard internazionali, per recuperare informazioni sullo stato dei diritti di opere librarie (es. se sono in pubblico dominio o protette), sui relativi aventi diritto (autori ed editori), su eventuali società di gestione collettiva che possono licenziare l’uso richiesto.

Inoltre, il sistema consente agli utenti di conservare l’evidenza delle ricerche effettuate (come è obbligatorio nella Direttiva) e di esporre secondo un formato standard i risultati della ricerca (anche questo passaggio diverrà obbligatorio con la Direttiva). Infine, per le opere per le quali non sono stati reperiti gli aventi diritto, il sistema comprende una piattaforma per rendere pubblici e ricercabili i dati e consentire ad autori o editori di “reclamare” (claiming) i propri diritti.

 

La gran parte degli sviluppi tecnologici di Arrow sono stati realizzati dal CINECA, il consorzio tecnologico delle università italiane. Partner di Arrow Plus è anche l’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico), un organismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Leggi Articolo Key4biz)

Questi tre organismi saranno membri dell’Arrow Association, la costituenda associazione senza fini di lucro che avrà sede in Italia, per decisione del Management Board congiunto dei progetti Arrow e Arrow Plus.

 

L’Italia guida una compagine molto ampia e rappresentativa di soggetti pubblici e privati di tutta Europa. Sono, infatti, partner di Arrow le federazioni europee di autori, editori, società di gestione collettiva e biblioteche, nonché rappresentanti delle stesse categorie nella gran parte dei paesi europei. (r.n.)