Cyber war, gli Usa lanciano l’offensiva. Pentagono: ‘Pronti a rispondere in caso di attacchi alle nostre reti’

di Alessandra Talarico |

Il segretario Usa alla difesa è stato chiaro: il Pentagono ha ‘sviluppato la capacità di condurre operazioni efficaci per contrastare le minacce ai nostri interessi nazionali.

Stati Uniti


Cyber sicurezza

L’esercito americano si prepara all’offensiva per rispondere a cyberattacchi in grado di provocare danni significativi. Lo ha annunciato il segretario Usa alla difesa, Leon Panetta anticipando la messa punto di nuove regole che preciseranno che “il Dipartimento della Difesa non ha soltanto la responsabilità di difendere le sue reti ma anche si essere pronto a difendere il paese e gli interessi nazionali contro un attacco”.

“Non riusciremo a impedire un cyberattacco semplicemente migliorando le difese: se individuiamo una minaccia imminente che potrebbe provocare distruzioni fisiche importanti o provocare la morte di cittadini americani dobbiamo avere la possibilità di agire per difendere il paese se il presidente lo ordinasse”, ha aggiunto Panetta.

 

Un messaggio diretto, insomma, a chiunque cerchi di usare il cyberspazio per attaccare gli Stati Uniti: il Pentagono ha detto il responsabile della Difesa Usa, ha “sviluppato la capacità di condurre operazioni efficaci per contrastare le minacce ai nostri interessi nazionali”.

 

Panetta ha parlato di “intensificazione importante” del numero di attacchi alle infrastrutture strategiche digitali del Paese e ha affermato che il Pentagono “è a conoscenza” del fatto che da diversi paesi stranieri – Russia, Cina e Iran, in particolare – vengono condotti ‘test’ sulle reti cruciali americane quali le centrali elettriche, le reti idriche e di trasporto.

 

Per contrastare le minacce informatiche, gli Usa hanno messo in piedi – in seno alla National Security Agency – il Cyber Command, guidato dal generale Keith Alexander e dotato di un budget annuale di 3,4 miliardi di dollari.

Nei giorni scorsi, Alexander ha ribadito che non basta correre ai ripari contro gli attacchi informatici: “Se la nostra difesa consiste semplicemente nel cercare di parare gli attacchi non potrà essere efficace”, ha affermato il generale, aggiungendo che il governo deve “studiare quello cosa fare per fermare gli attacchi – per stopparli prima che avvengano. Per difenderci – ha aggiunto – dobbiamo studiare anche misure offensive”.