Agenda digitale: da Confindustria Cultura Italia, 4 priorità irrinunciabili per l’industria

di Raffaella Natale |

Iva ridotta sul digitale, campagne informative, lotta alla pirateria, incentivi agli operatori che investono.

Italia


Digital Agenda

Confindustria Cultura Italia chiede che il Governo metta i contenuti culturali al centro dell’Agenda digitale, che dovrebbe essere discussa domani in CDM nell’ambito del Decreto sviluppo bis.

La richiesta di dare ai contenuti un ruolo centrale, perché ‘la rete senza contenuti non è nulla’ e perché lo chiede con urgenza anche la Commissione Ue, è stata al centro del convegno “L’Agenda digitale per lo sviluppo dei contenuti culturali”, in programma questa mattina all’Auditorium di Roma.

 

Pesante il monito lanciato da Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, “Si vogliono costruire “autostrade” per il digitale in Italia, dimenticando che qualcosa bisogna metterci su: quel qualcosa siamo noi, quel qualcosa lo fanno da sempre le nostre industrie ed è dannoso per il Paese, non solo per i nostri settori, non prenderlo in considerazione”.

 

Per Deborah Bergamini, relatrice del progetto di legge bipartisan sull’Agenda Digitale Italiana, “Gli investimenti in infrastruttura e contenuti dovrebbero procedere di pari passo”.

“Una vera Agenda digitale – ha aggiunto – deve muovere da questi presupposti. Mi auguro che parlamento e governo si facciano carico di queste esigenze nell’imminente decreto Digitalia”.

 

Paolo Peluffo, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria, ha ribadito che “L’Agenda digitale è una priorità di questo Governo e la tutela dei diritti è un presupposto per il funzionamento del mercato digitale. Rinnovo l’invito alla nuova Agcom, che già avevo rivolto al precedente Consiglio, di approvare rapidamente il regolamento contro la pirateria”.

 

I contenuti creativi sono un elemento chiave per lo sviluppo del mercato digitale: un segmento attraverso il quale l’Italia può ancora fare la differenza, visto il grande patrimonio artistico e culturale su cui il Paese può contare.

 

La Ue crede molto nella cultura e creazione per stimolare crescita e occupazione. A questi settori, che comprendono tra gli altri cinema, Tv, musica, editoria e radio, fa capo oggi fino al 4,5% del PIL e il lavoro di 8,5 milioni di persone sul mercato Ue.

Un comparto che oggi deve fare i conti con sfide importanti, poste dal passaggio al digitale e dalla globalizzazione, ma anche dalla difficoltà ad accedere ai finanziamenti.

Per questa ragione, Bruxelles ha in programma di mobilitare finanziamenti per aumentare il sostegno al settore (Leggi Articolo Key4biz), in particolare mediante il programma da 1,8 miliardi di euro “Creative Europe“, che copre il periodo 2014-2020, ed i fondi della politica di coesione.

 

Polillo ha commentato: “Anche nel nostro paese i contenuti culturali dovrebbero essere uno dei cardini intorno al quale far ruotare il dibattito sulla cosiddetta Agenda Digitale Italiana: internet è già il nostro presente, sarà anche il futuro per l’industria culturale”.

Per il presidente di Confindustria Cultura Italia, “Si continua a parlare di “cavi” e non si sta cogliendo l’occasione di riflettere su cosa vogliamo far viaggiare attraverso le reti superveloci. L’Italia è molto indietro su questo fronte. Manca di una strategia-paese e rischia di depauperare le nostre eccellenze”.

 

Quattro le priorità irrinunciabili per le industrie dei contenuti:

 

1. Politiche di sensibilizzazione degli utenti sui nuovi business model con campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, soprattutto nelle scuole, sull’utilizzo responsabile del web;

2. IVA ridotta per i prodotti culturali con il sostegno a livello UE della riduzione dell’aliquota per gli acquisti online di contenuti culturali.

3. Incentivi per gli operatori che investono in opere dell’ingegno e in piattaforme digitali per l’eCommerce della cultura, supportando gli investimenti delle aziende nei talenti emergenti attraverso un tax credit mirato e selettivo, nonché gli investimenti per la digitalizzazione dei cataloghi e per adattare i processi produttivi alle nuove esigenze del mercato online.

4. Lotta alla pirateria digitale con una posizione non equivoca nei confronti della tutela della proprietà intellettuale.