Agenzia digitale: 100 curricula per una poltrona ‘scottante’

di Raffaella Natale |

Poco credibile che la nomina decada con questa legislatura.

Italia


Agenda digitale

Sebbene l’indirizzo PEC riportato in GU fosse sbagliato, sono stati un centinaio i curricula pervenuti al governo per la poltrona più ‘scottante’ di questa controversa Agenzia per l’Italia digitale.

Smentita anche la notizia che Linda Lanzillotta fosse in pole position per l’incarico, sebbene non ce ne fosse proprio bisogno, visto che non aveva neanche presentato il curriculum come richiedeva l’avviso pubblico. La stessa parlamentare del gruppo Misto l’ha definita “una totale invenzione”.

A mezzanotte, ora di chiusura dei termini per l’invio delle candidature, quelli arrivati erano appunto cento o poco più. Il Corriere della Sera arriva addirittura a ipotizzare che sarebbe già stata stilata una short list.

 

E mentre già si parla di ricorsi per questo bando nato sotto una cattiva stella, l’Antitrust nella segnalazione inviata a Governo e Parlamento, ha definito come “urgente necessità” l’operatività dell’Agenzia per l’Italia digitale, “in considerazione dell’importanza strategica che l’Agenda digitale riveste per lo sviluppo economico e la competitività del Paese”. Infatti, scrive ancora l’Antitrust, “dallo sviluppo delle opportunità digitali può derivare un importante contributo alla crescita economica e alla creazione di nuovi mercati sia attraverso nuovi investimenti”.

 

Il governo dovrà darsi da fare in fretta, tanto più che lo stesso Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, ha dichiarato apertamente che “la politica deve muoversi, subito e nel modo giusto” per realizzare gli obiettivi fissati dall’Agenda digitale (Leggi Articolo Key4biz).

 

Ma c’è un pesante ‘ma’ che pende sulle modalità di questa nomina e sta tra le righe dell’avviso, là dove si attesta che il nome verrà scelto ‘…tra persone di comprovata qualificazione professionale’…, ‘…ferma restando la discrezionalità dell’Amministrazione nella scelta del candidato più idoneo allo svolgimento dell’incarico…’.

In altre parole, sarà solo l’amministrazione a decidere.

 

Restano dubbi sul compenso che spetterà al futuro direttore dell’Agenzia. L’avviso si limita semplicemente a stabilire che “al direttore sarà  corrisposto  il   trattamento economico spettante ai direttori delle agenzie fiscali”.

Nel bando si rimanda poi alla lettura del  decreto  legislativo  165 del 30  marzo  2001, art.  19, comma 1 sugli incarichi di funzioni dirigenziali: “Per il conferimento di ciascun incarico di funzione dirigenziale e per il passaggio ad incarichi di funzioni dirigenziali diverse, si tiene conto della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle attitudini e della capacità professionale del singolo dirigente, anche in relazione ai risultati conseguiti in precedenza, applicando di norma il criterio della rotazione degli incarichi. Al conferimento degli incarichi e al passaggio ad incarichi diversi non si applica l’articolo 2103 del codice civile”.

 

La lettura del comma 2 appare molto interessante e potrebbe dare una risposta sulla durata dell’incarico, visto che qualcuno aveva detto che decadrà automaticamente con la fine di questa legislatura come tutte quelle nomine effettuate dal governo dopo il 30 settembre.

Al comma 2 del decreto  legislativo  165, alla cui lettura rimanda il bando, c’è scritto che “Tutti gli incarichi di direzione degli uffici delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, sono conferiti a tempo determinato, secondo le disposizioni del presente articolo. Gli incarichi hanno durata non inferiore a due anni e non superiore a sette anni, con facoltà di rinnovo. Sono definiti contrattualmente, per ciascun incarico, l’oggetto, gli obiettivi da conseguire, la durata dell’incarico, salvi i casi di revoca di cui all’articolo 21, nonché il corrispondente trattamento economico. Quest’ultimo è regolato ai sensi dell’articolo 24 ed ha carattere onnicomprensivo”.