Telecom Italia: per l’Antitrust, ‘i tempi sono maturi per una riflessione sulla separazione della rete’

di Alessandra Talarico |

Lo afferma l’Autorità Antitrust nella segnalazione, a firma del presidente Giovanni Pitruzzella, inviata a Governo e Parlamento sullo stato dell’arte dei singoli mercati: le riforme fatte, le norme ancora da attuare, le ulteriori modifiche necessarie.

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Giovanni Pitruzzella

“Alla luce del grado di apertura del settore al mercato, i tempi appaiono maturi per una riflessione sulla separazione della rete di telefonia fissa”. Lo afferma l’Autorità Antitrust nella segnalazione, a firma del presidente Giovanni Pitruzzella, che fotografa lo stato dell’arte dei singoli mercati: le riforme fatte, le norme ancora da attuare, le ulteriori modifiche necessarie.

La segnalazione, richiesta dall’Esecutivo, è stata inviata a Governo e Parlamento per la predisposizione anticipata del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza.

 

“Nel settore delle telecomunicazioni non può non rilevarsi come lo sviluppo delle nuove reti fisse a banda ultra-larga, così come delle reti mobili di quarta generazione, rappresenti una fase delicata nel processo concorrenziale dei mercati, atteso che si presentano opportunità di ingresso per nuovi operatori e si pongono le fondamenta strutturali che incideranno sullo sviluppo della concorrenza nel medio-lungo periodo”, scrive ancora l’Autorità che segnala altresì come in questo contesto e vista l’importanza strategica dell’Agenda digitale per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, “l’urgente necessità di rendere operativa l’Agenzia per l’Italia digitale”.

 

Dall’adeguato sviluppo delle ‘opportunità digitali’, a giudizio dell’Antitrust può infatti “derivare un importante contributo alla crescita economica e alla creazione di nuovi mercati sia attraverso nuovi investimenti, sia grazie a nuovi impulsi nelle scelte di consumo orientate a servizi innovativi”.

 

L’Autorità propone altresì “la condivisione delle risorse spettrali pubbliche inutilizzate che potrebbe avvenire mediante l’attribuzione all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentiti il Ministero della Difesa e dell’Interno, del compito di individuare le porzioni inutilizzate di spettro cui dare accesso, su base esclusiva, ad un numero limitato di operatori, previa la stipula di accordi sulla non-interferenza rispetto al servizio principale”.

Un uso più efficiente delle risorse spettrali inutilizzate o sotto-utilizzate consentirà infatti “di recuperare significative risorse finanziarie aggiuntive da utilizzare in modo non distorsivo per sostenere la crescita”.

 

Nel documento, l’Autorità rileva l’accelerazione impressa dal Governo Monti al processo di liberalizzazione dei mercati, ma nota anche come vi sia ancora molto da fare per portarlo a termine e, soprattutto, dal momento che dalla conclusione dei processi di liberalizzazione potranno derivare, nel breve tempo, chiusure di imprese e riduzioni occupazionali, sottolinea la necessità di “politiche in grado di mantenere la coesione sociale e sostenere i soggetti più deboli”.